La preoccupazione delle istituzioni europee è quella di garantire “l’integrità delle elezioni” del Parlamento europeo. Dunque tutelare le prossime consultazioni di maggio dal rischio di disinformazione, fake news, manipolazione del dibattito pubblico, interferenze esterne. Per questo la Commissione europea continua a chiedere un maggiore impegno alle piattaforme online che hanno firmato il Codice di buone pratiche qualche mese fa. “Esortiamo Facebook, Google e Twitter a fare di più in tutti gli Stati membri per contribuire a garantire l’integrità delle elezioni del Parlamento europeo a maggio 2019”.

Così dicono, in una dichiarazione congiunta, il vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale Andrus Ansip, la Commissaria responsabile per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere Věra Jourová, il Commissario per l’unione della sicurezza Julian King e la Commissaria per l’Economia e la società digitali Mariya Gabriel. La Commissione ha esaminato le relazioni presentate da Facebook, Google e Twitter sui progressi compiuti a gennaio 2019 riguardo ai loro impegni in materia di lotta contro la disinformazione. E ha chiesto loro di dare più dettagli sui progressi compiuti.

Facebook non ha riferito sui risultati delle attività avviate a gennaio sul vaglio e sul controllo delle inserzioni pubblicitarie, spiega la Commissione europea. Ha dato aggiornamenti sui casi di interferenze da parte di paesi terzi negli stati Ue ma non sui profili falsi eliminati per attività dolose dirette contro l’Unione europea. Google ha fornito dati sul vaglio delle inserzioni pubblicitarie, ma non sono sufficientemente specifici e non chiariscono se le azioni avviate dalla piattaforma riguardano il contrasto alla disinformazione o motivi diversi, come la pubblicità ingannevole. Twitter non ha dato parametri sugli impegni assunti in tema di inserzioni pubblicitari mentre ha rinviato la decisione sulla trasparenza dei messaggi pubblicitari di natura politica.

Dicono i commissari Ue: “Le piattaforme online che hanno firmato il codice di buone pratiche stanno attuando in Europa strategie volte a sostenere l’integrità delle elezioni, anche grazie ad un vaglio più efficace delle inserzioni pubblicitarie, a strumenti di trasparenza per i messaggi pubblicitari di natura politica e a misure per identificare e bloccare i comportamenti non autentici sui loro siti. Servono tuttavia maggiori progressi in relazione agli impegni assunti dalle piattaforme online per contrastare la disinformazione. Le piattaforme non hanno fornito dettagli sufficienti a dimostrare che in tutti gli Stati membri dell’UE si stanno attuando nuove politiche e nuovi strumenti in modo tempestivo e con risorse sufficienti. Le relazioni forniscono pochissime informazioni sui risultati effettivi delle misure già adottate”.

Le informazioni date variano poi da una piattaforma all’altra e manca un parametro di riferimento che permetta di misurare i progressi fatti. Proseguono i commissari europei: “Le campagne elettorali in vista delle elezioni europee inizieranno concretamente già nel mese di marzo. Incoraggiamo le piattaforme ad accelerare i loro sforzi, perché riteniamo la situazione attuale preoccupante. Esortiamo Facebook, Google e Twitter a fare di più in tutti gli Stati membri per contribuire a garantire l’integrità delle elezioni del Parlamento europeo a maggio 2019. Incoraggiamo inoltre le piattaforme a rafforzare la loro cooperazione con verificatori di fatti e ricercatori universitari per individuare le campagne di disinformazione e conferire maggiore visibilità e diffusione ai contenuti verificati.”


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)