La Commissione giuridica del Parlamento europeo (Juri) ha approvato il testo della riforma del copyright. L’accordo è stato raggiunto con 16 voti a favore e 9 contrari. Il voto sulla riforma del diritto d’autore online – l’accordo raggiunto fra i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio sulla legislazione vuole garantire che i diritti e gli obblighi della legge sul copyright si applichino anche a Internet – deve ora essere sottoposto al via libera definitiva in Plenaria, probabilmente ad aprile.

Fra le prime reazioni si segnala la contrarietà del Movimento 5 Stelle. “Con 16 voti a favore e 9 contrari la Commissione Giuridica del Parlamento europeo ha confermato il compromesso trovato tra Germania e Francia sul copyright. Questo voto – dice l’europarlamentare M5S Isabella Adinolfi – è una ferita alla libertà della rete perché vengono di fatto confermati i due articoli più controversi, quello 11 che introduce la cosiddetta #linktax e il 13 che prevede una responsabilità assoluta per le piattaforme di condivisione, dando il via all’uso di filtri automatici. Il testo inoltre presenta alcuni aspetti di vaghezza che determinano una situazione di incertezza giuridica, andando a danno sia degli autori e dei creatori che degli operatori economici del settore e rischiando di frammentare il mercato digitale unico. L’eccezione a favore delle startup europee, frutto del compromesso tra Germania e Francia in Consiglio, non convince perché di difficile applicazione a qualche situazione concreta”.

Positivo invece il commento di Silvia Costa, parlamentare europea PD/S&D, che su twitter scrive: “Sono molto soddisfatta del grande risultato ottenuto oggi sul #copyright in commissione JURI del Parlamento europeo: con 16 voti a favore, il testo frutto di un lungo e difficile negoziato con il Consiglio è stato approvato ed andrà adesso all’esame della plenaria”.

Proprio ieri il mondo del libro ha invece invitato gli europarlamentari a votare sì alla riforma proposta, considerata “un risultato importante” e “un compromesso che pone le basi per un sistema concorrenziale più aperto ed equilibrato, che tenga conto dei mutamenti occorsi nell’industria dei contenuti nell’era digitale”.

 

Notizia pubblicata il 26/02/2019 ore 17.40


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