“La resistenza antimicrobica è un fenomeno molto pericoloso, sempre più diffuso a livello mondiale: se non rafforziamo la nostra azione e non intensifichiamo il nostro impegno fin d’ora, entro il 2050 potrebbe provocare più vittime del cancro”: con queste parole il Commissario Ue per la salute Vytenis Andriukaitis ha annunciato nei giorni scorsi il varo, da parte della Commissione europea, di un nuovo piano d’azione per combattere l’antibiotico resistenza. Si tratta di un fenomeno sempre più preoccupante: secondo le stime, ogni anno causa 25 mila decessi nella sola Unione Europea.

La Commissione parallelamente ha adottato il primo prodotto del piano: le linee guida dell’UE sull’uso prudente degli antimicrobici in medicina umana. Le linee guida – destinate a medici, infermieri, farmacisti, personale sanitario – sono dirette a promuovere un uso prudente degli antimicrobici nelle persone, integrando gli orientamenti in materia di prevenzione e controllo delle infezioni che possono esistere a livello nazionale.

Il piano d’azione della Ue prevede diverse azioni su tre pilastri principali. Il primo è l’obiettivo di fare dell’Unione europea una regione in cui si applicano le migliori pratiche. Per questo, ha spiegato la Commissione, “è indispensabile raccogliere dati di migliore qualità, rafforzare il coordinamento e la sorveglianza e adottare migliori misure di controllo per sostenere gli Stati membri nello stabilire, attuare e monitorare i piani d’azione nazionali “One Health” sulla resistenza antimicrobica, in adempimento dell’impegno da loro assunto in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità del 2015”.

Il secondo pilastro riguarda la promozione di ricerca, sviluppo e innovazione. “Le azioni previste nell’ambito di questo pilastro – spiegano a Bruxelles – sono volte a promuovere la ricerca e incentivare ulteriormente l’innovazione, a fornire un contributo prezioso per l’elaborazione di strategie e provvedimenti giuridici basati su dati scientifici per combattere la resistenza antimicrobica e colmare le lacune conoscitive per quanto riguarda la resistenza antimicrobica nell’ambiente. La Commissione opererà mediante partenariati con gli Stati membri e l’industria, comprese le piccole e medie imprese, per combattere la resistenza antimicrobica nei batteri, nei funghi e nei parassiti. Sarà prestata particolare attenzione all’elenco prioritario degli agenti patogeni stilato dall’OMS, come pure alla tubercolosi, all’HIV/AIDS, alla malaria e alle malattie infettive dimenticate”.

Il terzo pilastro comprende la definizione del programma mondiale. “I settori di intervento sono stati concordati a livello internazionale perciò l’UE si adopererà per potenziare il suo impegno e la cooperazione con le organizzazioni multilaterali e intensificherà la cooperazione con i paesi in via di sviluppo più colpiti – dice Bruxelles –  L’UE, essendo uno dei maggiori mercati di prodotti agricoli, può svolgere un ruolo importante e promuovere tra i propri partner commerciali le norme e le misure che attua per far fronte alla resistenza antimicrobica”. Ha detto il Commissario per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis: “L’ambizioso programma che presento oggi (nei giorni scorsi, ndr) mette l’accento su azioni in settori chiave con il valore aggiunto più elevato per i paesi dell’UE. Promuovendo l’uso prudente degli antimicrobici nelle persone e negli animali, rafforzando la sorveglianza, migliorando la raccolta dei dati e promuovendo la ricerca, intendo fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche, idonea a definire il programma mondiale nel campo della resistenza antimicrobica, in questo mondo sempre più interconnesso.”


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