Verso le elezioni, non solo Erasmus: voto impossibile anche per lavoratori e soldati
Non solo Erasmus. Dalle prossime elezioni politiche del 24-25 febbraio sarebbero esclusi anche coloro i quali si trovano temporaneamente all’estero per lavoro. Si tratta di cittadini che non hanno spostato la loro residenza fuori dall’Italia (non sono iscritti all’Aire, Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) e non possono, quindi, votare presso le ambasciate italiane presenti nel Paese in cui si trovano: se vogliono esprimere il proprio voto sono costretti a rientrare in Italia.
Il caso “non voto” non riguarda quindi soltanto i circa 25.000 ragazzi impegnati nel progetto Erasmus, ma una fetta più ampia di popolazione. Tra questi rientrano anche i soldati italiani impegnati in missioni all’estero (secondo le stime dell’Istituto Affari Internazionali sarebbero circa 6.000). Questi dovrebbero votare presso le sedi diplomatiche italiane nel Paese in cui si trovano, ma in alcune zone non sono presenti né ambasciate né consolati. Oppure non sono agibili, per motivi di sicurezza.
Federconsumatori ricorda che il diritto di voto per tutti è riconosciuto dalla Costituzione italiana ed è inaccettabile che dei cittadini si vedano ostacolati o impossibilitati ad esercitarlo. “Purtroppo non sarà possibile intervenire su questi problemi in tempo per le prossime consultazioni elettorali, tuttavia chiediamo che il prossimo Governo non trascuri la questione e che invece individui gli strumenti per risolverla quanto prima. E’ inammissibile che in una società democratica venga leso il diritto fondamentale di prendere parte alle scelte che determineranno il futuro del Paese”.