L’euro è un successo a molti livelli: è condiviso da ben 340 milioni di europei in 19 Stati membri. Sette degli Stati divenuti membri dell’UE nel 2004 lo hanno già adottato. Eppure sono passati solo 25 anni da quando il trattato di Maastricht ha aperto la strada alla moneta unica e solo 15 anni da quando è entrata in circolazione la prima moneta metallica. L’euro è la seconda moneta più utilizzata al mondo, ha portato prezzi stabili ed è entrato a far parte della vita quotidiana di gran parte degli europei.

Ma le difficoltà che l’euro ha attraversato negli ultimi anni indicano che non è sempre percepito così, anche se oggi il sostegno per la moneta comune è di nuovo al livello più alto dal 2004 (72% dei cittadini della zona euro). La crisi finanziaria ed economica globale iniziata negli Stati Uniti nel 2007-2008 ha provocato la peggiore recessione che l’Unione europea abbia vissuto in sessant’anni di storia.

Gli Stati membri e le istituzioni dell’UE hanno preso forti decisioni politiche per tutelare l’integrità dell’euro ed evitare il peggio e queste riforme stanno dando frutti.Al fine di conseguire risultati ancora migliori per tutti i cittadini, la governance dell’euro ha bisogno di ulteriori riforme. Dopo il Libro bianco sul futuro dell’Europa presentato il 1° marzo, la Commissione illustra adesso possibili modi per approfondire l’Unione economica e monetaria dell’Europa.

Il documento di riflessione pubblicato oggi si basa sulla relazione dei cinque presidenti di giugno 2015 e intende, da un lato, stimolare il dibattito sull’Unione economica e monetaria e, dall’altro, contribuire a formare una visione comune della sua futura configurazione.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale, la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “L’euro è una delle conquiste più importanti dell’Europa. È molto più di una semplice moneta. È stato concepito come una promessa di prosperità. Per mantenere questa promessa per le generazioni future, dobbiamo avere adesso il coraggio politico di lavorare al rafforzamento e al completamento dell’Unione economica e monetaria dell’Europa”.

Le opzioni proposte nel documento di riflessione intendono contribuire a costruire un ampio consenso su come affrontare le sfide future e dare nuovo impulso a questo importante dibattito.

Il completamento dell’Unione economica e monetaria non è fine a se stesso, ma è necessario per fornire posti di lavoro, crescita, equità sociale, convergenza economica e stabilità finanziaria. Responsabilità e solidarietà, riduzione e condivisione dei rischi devono andare di pari passo. L’Unione economica e monetaria dovrebbe restare aperta all’adesione di tutti gli Stati membri dell’UE e il processo decisionale deve essere più trasparente e conforme al principio di responsabilità democratica. Sono questi i principi guida per i lavori futuri. Un ampio consenso politico sulla direzione da seguire e una tabella di marcia con una chiara sequenza delle tappe saranno fondamentali per raggiungere il successo.

Tre sembrano dunque i settori chiavi in cui è necessario intervenire per progredire: 1) Completare una vera e propria Unione finanziaria; 2) Creare un’Unione economica e di bilancio più integrata; 3) Ancorare la responsabilità democratica e rafforzare le istituzioni della zona euro.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)