Truffa bancaria con SMS, recuperati 4500 euro grazie ad Adiconsum

Truffa bancaria con SMS, recuperati 4500 euro grazie ad Adiconsum

Nuova decisione favorevole dell’ABF nei confronti di un consumatore, assistito dall’avv. Maura Calzolari di Adiconsum Verona, che si era visto sottrarre indebitamente dal proprio conto corrente 4.500,00 euro, tramite una truffa con SMS.

“Posto che – dichiara l’avv. Maura Calzolari – l’intermediario non ha fornito prova che le operazioni disconosciute siano state effettivamente ed in concreto autenticate con un sistema a due fattori, come previsto dalla vigente normativa, la richiesta del consumatore è stata accolta, con obbligo di restituzione della somma sottratta”.

Truffa con SMS, il caso

Il consumatore – spiega l’associazione in una nota – aveva ricevuto sul proprio cellulare un sms, apparentemente riconducibile al proprio istituto di credito, con cui veniva avvisato che era stata tentata una truffa sul proprio conto corrente. Preoccupato del tenore del messaggio, il consumatore si era collegato al sito dell’intermediario, cliccando sull’apposito link e chiedendo di essere ricontattato. Poco dopo il consumatore aveva ricevuto effettivamente una chiamata da un sedicente operatore del proprio istituto di credito, che gli aveva comunicato di averlo contattato proprio a seguito della sua segnalazione.

Il sedicente operatore aveva invitato, quindi, il consumatore a collegarsi tramite cellulare al proprio conto corrente e lo aveva invitato ad inserire, senza comunicarlo all’operatore, i propri codici di accesso, al fine di monitorare il conto e bloccare l’operatività sullo stesso.

Rassicurato dal fatto che non sarebbe stato necessario comunicare i propri codici di accesso al sedicente operatore – prosegue Adiconsum Verona – il consumatore aveva eseguito, tramite il proprio cellulare, quello che l’operatore richiedeva. Terminate le operazioni richieste, il sedicente operatore aveva comunicato di aver messo in sicurezza il cellulare del consumatore e che lo stesso si sarebbe automaticamente spento e riacceso, ma che non si sarebbe dovuto accedere all’applicazione dell’istituto di credito sino al giorno successivo, per non vanificare quanto fatto.

Una volta riavviatosi il telefono il consumatore si era accorto, però, che lo stesso era stato riassettato ed erano sparite le tracce dell’sms e della telefonata ricevuta: in questo modo aveva maturato il sospetto di essere stato derubato, sospetto che poi era stato confermato.

“Adiconsum Verona – ricorda il Presidente dott. Davide Cecchinato – invita i cittadini a mantenere alto il livello di attenzione quando si ricevono telefonate o messaggi che riferiscono una tentata truffa rispetto al proprio conto corrente. In tali casi, coloro che subiscono il furto devono reclamare prontamente, anche con l’aiuto di Adiconsum”.


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