Poste Italiane, in 7000 uffici postali sportelli unici per la PA e coworking

Poste Italiane, in 7000 uffici postali sportelli unici per la PA e coworking

Dopo una lunga battaglia, iniziata nel 2008, è arrivata la sentenza del Tribunale di Roma, n.°5/2022, che accoglie integralmente le richieste di restituzione di somme e risarcimento danni a carico di Poste Italiane, portate avanti dall’Avv. Maria Antonietta Cenciarelli della Konsumer Italia.

Poste Italiane, la vicenda

La vicenda – spiega l’associazione in una nota – ha coinvolto due eredi, associati Konsumer Italia, che – in seguito alla morte della madre – si sono recate in ufficio postale, richiedendo la modifica dell’intestazione del libretto e dei buoni postali intestati alla madre. La direttrice dell’ufficio postale di un piccolo centro, da una iniziale disponibilità a porre in essere quanto richiesto legittimamente degli eredi, successivamente ha dichiarato di aver sottratto tutte le somme giacenti sia del libretto che dei buoni, per un ammontare complessivo di 104.000 euro, giustificando la sottrazione di tali somme come necessitata da ricatti subiti da terze persone.

La direttrice dell’ufficio postale per gli stessi fatti, perpetrati ai danni di diverse persone, è stata sottoposta a processo penale, che si è concluso con un non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato di appropriazione indebita.

La sentenza del Tribunale di Roma

In ambito civile, dunque, l’Avv. Cenciarelli dapprima intraprende iniziative stragiudiziali per conseguire la restituzione delle somme sottratte richieste a Poste Italiane Spa, successivamente viene dato corso al Giudizio che si è concluso con la sentenza del Tribunale di Roma n.°5/2022, che ha integralmente accolto la domanda condannando Poste Italiane Spa a restituire quanto indebitamente sottratto.

 

Sentenza contro Poste Italiane

 

Il principio affermato nella sentenza – spiega ancora Konsumer Italia – è espressione dell’art. 1228 c.c., che ha comportato per Poste Italiane Spa l’attribuzione di responsabilità, con gli obblighi restitutori che ne discendono, per un fatto derivante da un proprio preposto, ossia una assunzione di responsabilità senza colpa.

Per Poste Italiane Spa, l’essersi avvalsa delle prestazioni della Direttrice e di averne tratto vantaggio, ha comportato l’assunzione di tutti i rischi inerenti a tale attività. In buona sostanza, il principio che il Tribunale di Roma afferma, sposando l’orientamento costante sul punto della Suprema Corte (Cass,Civ. 6756/2001; Cass. Civ. n.°4951/2002; Cass. Civ. n.°28634/2020), è che Poste Italiane Spa debba rispondere del danno arrecato ai propri correntisti dal proprio preposto, sebbene tale danno derivi da un fatto illecito imputabile al preposto.

“È un ottimo risultato – ha dichiarato l’Avv. Cenciarelli – conseguito dopo lunga battaglia in cui sono state integralmente recepite le nostre istanze. Si è trattato del riconoscimento di una responsabilità oggettiva in capo a Poste Italiane senza precedenti, ed è per questo che il Tribunale di Roma ha condannato Poste a restituire le ingenti somme sottratte ai ricorrenti, per fatto attribuibile a un proprio preposto che aveva sottratto tutte le somme giacenti sui conti di deposito e sui libretti postali”.

“Konsumer Italia è molto soddisfatta – conclude – perché ancora una volta è riuscita a tutelare al meglio il cittadino consumatore”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)