Teatro Eliseo, MDC Lazio difende gli abbonati rimasti senza stagione teatrale
Qualche giorno fa il senatore PD Bruno Astorre ha presentato un emendamento al “milleproroghe” per destinare 4 milioni di euro alla nuova gestione del Teatro Eliseo, diretto dall’attore Luca Barbareschi. Una notizia che a molti potrebbe sembrare positiva, ma che invece a tanti cittadini ha fatto sgranare gli occhi. Barabareschi, infatti, è subentrato alla precedente gestione che non ha dato una grande prova di professionalità: dopo essere fallita ha lasciato gli abbonati senza una stagione teatrale e senza alcuna informazione sulla possibilità di risarcimento degli spettacoli non goduti.
La vicenda risale a più di un anno fa e il Movimento Difesa del Cittadino del Lazio ha portato avanti una serie di azioni per conto dei numerosi cittadini che sono rimasti vittime del caso. E con il passaggio alla gestione Barbareschi nulla è cambiato: le legittime richieste di rimborso sono state rispedite al mittente, adducendo come motivazione il fatto di essere un soggetto diverso rispetto alla vecchia società.
“Per Barbareschi e la sua gestione è stato fatto un emendamento apposito per sostenerlo economicamente, mentre né il Governo, né il Ministero della Cultura, né il Comune di Roma hanno mai affrontato la questione dei vecchi abbonati del Teatro Eliseo, che hanno pagato per una stagione che non c’è stata”, denuncia l’Avvocato Alessia Zittignani del Movimento Difesa del Cittadino Lazio, “Posto che la vecchia società risulta essere fallita, gli abbonati dovrebbero inserirsi nel passivo fallimentare, ma con quali probabilità di vedersi riconosciuto e, soprattutto, soddisfatto il credito?”
Grazie alle reazioni forti di molti artisti e all’intervento dell’Agis, l’associazione che riunisce i teatri pubblici e privati italiani, il Governo si è convinto ad evitare un “finanziamento ad personam” e i famosi 4 milioni di euro verranno ora destinati alla ristrutturazione dei teatri delle zone terremotate. Una buona notizia, ma sarebbe anche il caso di dare una risposta a tanti cittadini che avrebbero voluto partecipare alla vita culturale del Paese e si sono ritrovati truffati.