Domani ricomincia l’anno scolastico nella maggior parte delle regioni italiane: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Marche, Veneto e molte altre. La parola d’ordine è: stangata. Secondo il Codacons l’aumento per il corredo scolastico si attesta al 3,5% mentre la spesa media di una famiglia per l’acquisto dei libri sale del 5%, oltre 3 volte quanto previsto dai tetti del ministero dell’Istruzione che prevedeva un aumento dell’1,5%. E per il prossimo anno le previsioni non sono migliori. Il decreto varato nei giorni scorsi, infatti, tace sul caro libri: “gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti, purché conformi alle Indicazioni nazionali”.
“Il problema non è quello di scaricare sugli studenti e le famiglie la responsabilità  di scegliere edizioni vecchie, quanto quello di obbligare case editrici a non fare false nuove edizioni e collegio dei docenti a mantenere ferme le scelte per alcuni anni” sostiene il Codacons che aggiunge: “Anche sulle regole dei tetti di spesa, regolarmente violati dalle scuole o aggirati con i finti libri consigliati, è decisamente insufficiente aver stabilito che “dovranno essere i dirigenti scolastici ad assicurarne il rispetto non approvando le delibere del collegio dei docenti che ne prevedono il superamento“. Anche prima i dirigenti regionali dovevano assicurare il rispetto del tetto, ma non lo facevano. Quello che conta, quindi, non è tanto stabilire di chi è la competenza ma prevedere precise e severe sanzioni per chi non rispetta i tetti”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)