Entrano nel vivo le attività dell’edizione 2014 di Nontiscordardimé di Legambiente, la giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici: tra oggi e lunedì 571 scuole di tutta Italia con 4720 classi e circa 95.580 ragazzi, insieme a insegnanti e genitori, parteciperanno all’iniziativa. Quest’anno la Giornata ricorre in un momento in cui il Governo sta mostrando particolare interesse verso la scuola.
Plaudiamo al massiccio investimento di 3,7 miliardi di euro per la messa in sicurezza delle scuole – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – frutto di un’ottimizzazione delle risorse da noi auspicata da tempo e che contribuirà a invertire la tendenza alla dispersione a pioggia delle risorse esistenti”.
“Crediamo che la partita della qualità delle scuole vada giocata fino in fondo – ha aggiunto Vanessa Pallucchi, responsabile Scuola e formazione dell’associazione – per questo chiediamo che la cabina di regia nazionale prevista dal premier preveda momenti di confronto con quei soggetti della società civile, come Legambiente, che in questi anni hanno garantito attenzione sociale rispetto al diritto alla sicurezza a scuola e promosso la qualità dell’edilizia scolastica. Riteniamo, infatti, che vada aperto un rapido ma serio confronto su quali sono le caratteristiche strutturali, organizzative e  didattiche delle scuole del XXI secolo, coinvolgendo i soggetti territoriali che andranno a mettere mano e a gestire il patrimonio degli edifici scolastici. Per esempio, riteniamo che la priorità debba andare a interventi capaci di mettere in sicurezza da un punto di vista antisismico gli edifici scolastici e al contempo di ridurre, almeno del 50%, la spesa energetica per il riscaldamento di edifici con prestazioni pessime. La direttiva europea 2012/27 va in questa direzione e gli stessi fondi europei 2014-2020 possono contribuire a realizzare un vasto programma di riqualificazione energetica. Per questo, abbiamo proposto con Ance e Consiglio nazionale degli architetti, che gli interventi degli enti locali e delle Regioni che raggiungono determinate prestazioni energetiche non rientrino nel patto di stabilità, proprio perché si possono ripagare con la riduzione delle spese di gestione”.


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