Sanzione Leadiant, Altroconsumo: con farmaci troppo cari a rischio le cure
Altroconsumo commenta la decisione dell’Antitrust di sanzionare il gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante: “Un problema che ci coinvolge tutti. I cittadini rischiano di non avere la possibilità di curarsi proprio per ragioni di costo”
L’Antitrust ha sanzionato il gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante. Ne ha dato notizia l’Autorità, con una nota diffusa ieri. Secondo l’Antitrust, da giugno 2017, la società ha imposto al SSN prezzi ingiustificatamente gravosi per la vendita di un farmaco salvavita.
La notizia è stata accolta favorevolmente da Altroconsumo, che segue la vicenda da molto tempo.
“Abbiamo atteso da anni la sentenza, che conferma quanto sostenuto da tempo da Altroconsumo, ovvero l’abuso di posizione dominante da parte di Leadiant, il cui chiaro obiettivo, fin dalla fine degli anni 2000, era rimanere l’unico produttore di un farmaco salvavita per una malattia rara, così da poterne aumentare il prezzo in modo vertiginoso”, commenta Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo.
Leadiant, Altroconsumo: una questione che riguarda tutti
“Può sembrare un problema che non riguarda direttamente la gran parte dei cittadini, in realtà non è così e ci coinvolge tutti – spiega Federico Cavallo. – Quando un farmaco è troppo caro, i cittadini sono costretti ad aspettare mesi prima di poterlo ricevere, per via delle lunghe trattative tra aziende e Agenzia del farmaco alla ricerca di un accordo sul prezzo di rimborso”.
“Questa storia mette in evidenza le debolezze del sistema – prosegue – dove per ottenere il maggior profitto possibile si mette a rischio non solo l’accesso dei pazienti alle terapie, ma anche la sostenibilità delle cure. I cittadini, che finanziano attraverso la fiscalità il sistema sanitario, rischiano di non avere la possibilità di curarsi proprio per ragioni di costo”.
“Altroconsumo – conclude Cavallo – ha già denunciato in passato all’AGCM altre potenziali situazioni di abuso di posizione dominante o di intese illecite, dimostrando l’iniquità dei prezzi praticati. Un prezzo più giusto per i farmaci innovativi deve essere possibile“.