Referendum, Codacons presenta memoria aggiuntiva a Cassazione
Il quesito referendario del prossimo 4 dicembre è ancora al vaglio della Corte di Cassazione. Domani, 15 novembre, infatti le Sezioni Unite della Corte si pronunceranno sul ricorso depositato dal Codacons dopo che la Suprema Corte aveva dichiarato inammissibile l’istanza presentata dal Codacons all’Ufficio centrale per il referendum, chiedendo la correzione del quesito referendario relativo alla riforme costituzionali. La motivazione per cui la Suprema Corte non ha accolto l’istanza avanzata dall’associazione dei consumatori è il “difetto di legittimazione attiva”. Ha cioè riscontrato che non è un soggetto titolare dei requisiti necessari per avanzare la richiesta perché non è una “parte” nel procedimento per il referendum.
Nella stessa data di domani, alle ore 15 presso lo Stadio di Domiziano a Roma, il Codacons ha organizzato un dibattito tra giuristi ed esperti volto a confrontare vecchia e nuova Costituzione in modo neutro e senza distorsioni politiche e di partito. All’incontro, che sarà trasmesso in diretta sul Codacons Tv (ch 695 Dtt, e in streaming sul sito www.codacons.it o attraverso la App Codacons Tv), sono stati invitati a partecipare il Premier, Matteo Renzi e il Ministro Maria Elena Boschi.
L’associazione ha presentato una memoria aggiuntiva con la quale contesta una per una le tesi contenute nel controricorso depositato dalla Presidenza del Consiglio a difesa del quesito referendario. “La difesa erariale eccepisce l’inammissibilità del ricorso affermando che ci troviamo di fronte ad una ipotesi di atto “insindacabile”. L’Avvocatura ribadisce che “la Corte Costituzionale ha riconosciuto all’Ufficio in parola la legittimazione a sollevare una questione di legittimità costituzionale nei casi di esercizio di funzioni giudicanti per la obiettiva applicazione della legge”.
Per il Codacons, dunque, le affermazioni riportate sono in contraddizione: se gli atti dell’Ufficio Centrale per il Referendum partecipassero della natura legislativa del referendum come potrebbe lo stesso Ufficio sollevare questioni di legittimità costituzionale”?
Quanto poi alla parte del controricorso della Presidenza con cui si contesta l’eccesso di potere giurisdizionale sollevato dal Codacons (per aver l’Ufficio invaso la sfera di attribuzioni riservata al Governo nel momento in cui ha convalidato il quesito), si legge nella memoria dell’associazione: “la competenza a pronunciarsi sul quesito, o meglio la competenza a formulare il quesito spetta esclusivamente al Consiglio dei Ministri e al Presidente della Repubblica, nell’esercizio di un potere amministrativo. Solo per il referendum abrogativo, di cui all’art. 75 Cost., la legge 352/1970 ha previsto che la richiesta di referendum, debba contenere anche il “quesito”. In riferimento al referendum costituzionale la legge n. 352/1970, invero, non parla mai di quesito nella parte dedicata alla richiesta di referendum e al controllo su di essa da parte dell’Ufficio centrale per il Referendum”.
Pensate a difendere sul serio i consumatori invece di far politica con i loro soldi!