Nei primi otto mesi del 2016, 616 imprese hanno ottenuto il rating di legalità rilasciato dalla Autorità Antitrust, in aumento rispetto alle 434 attribuzioni dello stesso periodo del 2015. Sono state, inoltre, 1215 le richieste pervenute, con un aumento del 30.1% rispetto al 2015. Bocciate, invece, 28 imprese, ritenute non idonee, mentre soltanto a tre aziende è stato revocato il ‘bollino’, garanzia di comportamento virtuoso. Sono alcuni dei dati del rating di legalità 2016, pubblicati sul sito di Agcm.

Il paragone con l’anno precedente mostra, in generale, un trend in crescita sia per le richieste (+30,9%) che le attribuzioni (+39,’%), le conferme (+311,1%) e l’incremento del punteggio (+155%).

Pubblicate in Gazzetta Ufficiale n. 213 del 12 settembre 2016, le modifiche del Regolamento sul rating di legalità, che resta di  durata biennale  e rinnovabile con una specifica richiesta dell’impresa sottoscritta dal legale rappresentante e compilata seguendo il Formulario pubblicato sul sito dell’Antitrust. Le modifiche riguardano soprattutto i requisiti di accesso al rating e di conseguimento delle stelle  aggiuntive, l’iter procedurale e i controlli previsti per la verifica della sussistenza delle condizione autocertificate al momento della richiesta.

Tra le novità, riduzione del rating per le imprese che hanno ricevuto sanzioni dall’Autorità Anticorruzione o annotazioni dal Casellario informatico, maggiore controllo sull’assetto proprietario delle aziende controllate da società estere che non potranno ricevere il rating senza l’identificazione dei soggetti proprietari. Inoltre, niente certificazione di qualità per le imprese che abbiano ricevuto provvedimenti di condanna da Agcm per pratiche commerciali scorrette o provvedimenti di condanna per inottemperanza divenuti inoppugnabili o con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente alla richiesta di rating. Il Regolamento si rivolge alle imprese che abbiano sede operativa nel territorio nazionale, abbiano raggiunto un fatturato di oltre due milioni di euro nell’anno precedente alla richiesta di rating, risultino iscritte nel registro delle imprese da almeno due anni.


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