“Oggi è una giornata importante per i cittadini europei e per la tutela dei loro diritti”. Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ha commentato così la notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dei testi del Regolamento in tema di protezione dei dati e della Direttiva nelle attività di polizia e giustizia. “Si conclude uno dei più complessi, travagliati e rilevanti traguardi dell’Unione europea”. Nel gennaio 2012, la Commissione europea aveva presentato ufficialmente il cosiddetto “pacchetto protezione dati”, con lo scopo di garantire un quadro coerente ed un sistema complessivamente armonizzato in materia nell’Ue. Due gli strumenti di regolamentazione in esso contenuti: un Regolamento per “la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati”, volto a disciplinare i trattamenti di dati personali sia nel settore privato sia nel settore pubblico; una Direttiva indirizzata alla regolamentazione dei settori di prevenzione, contrasto e repressione dei crimini, nonché all’esecuzione delle sanzioni penali. L’iter per l’approvazione definitiva dei due nuovi strumenti normativi ha comportato l’intervento congiunto di Parlamento europeo e Consiglio UE in base alla procedura detta di “codecisione”. Il 18 dicembre 2015 è stato raggiunto un accordo sul testo del Regolamento e, quattro mesi più tardi, il 14 aprile 2016 la plenaria del Parlamento Europeo ha adottato i testi di Regolamento e Direttiva. Da oggi, con la loro trascrizione in Gazzetta Ufficiale, le importanti novità sul piano della tutela dei diritti avranno valore sostanziale.
Le nuove regole raccolgono certamente la sfida più importante: adeguare le norme di protezione dei dati ai cambiamenti determinati dall’incessante evoluzione delle tecnologie. Ma, soprattutto”, aggiunge Soro, “nel momento in cui si fanno sempre più forti le spinte anacronistiche a creare “barriere” alla libera circolazione di beni e persone, il Regolamento raggiunge l’ambizioso obiettivo di assicurare una disciplina uniforme ed armonizzata tra tutti gli Stati membri, eliminando definitivamente le numerose asimmetrie che si erano create nel tempo”.
“L’Europa, per quanto debba ancora ampiamente esprimere le sue potenzialità nello sviluppo di un vero mercato digitale, ha oggi la straordinaria opportunità di dimostrare la propria capacità di evolvere e di esportare, su scala mondiale, il proprio modello di protezione dei dati capace di coniugare al punto più alto i diritti delle persone con le esigenze delle imprese e del mercato”.


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