È un’Italia in cui i poveri sono quasi cinque milioni e hanno un volto sempre più definito: sono le famiglie numerose, quelle con tre o più figli minori, i giovani e i bambini. Non c’è da stare allegri se l’Istat, nel suo report sulla povertà in Italia, scrive che c’è “una sostanziale stabilità della povertà assoluta” rispetto al 2015. Perché i numeri diffusi sono pesanti e perché i poveri sono soprattutto i giovani, i minori e le famiglie numerose. E questo fenomeno si è aggravato nell’arco del tempo.

L’Istat stima che nel 2016 siano 1 milione e 619mila le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742mila individui. Poco meno di cinque milioni di persone, dunque, che non possono permettersi uno standard di vita accettabile. “Rispetto al 2015 si rileva una sostanziale stabilità della povertà assoluta in termini sia di famiglie sia di individui”, scrive l’Istat. Ma se si guarda ai numeri, emerge anche che nell’arco del tempo la povertà assoluta è aumentata nelle famiglie numerose, quindi coinvolge più persone, e che negli anni sta peggiorando in modo netto la condizione dei minori e dei giovani. Scrive infatti l’Istat: “Se il numero di famiglie in povertà assoluta torna ai livelli del 2013 (quando erano 1 milione 615mila), il numero degli individui registra invece il valore più alto dal 2005; ciò è avvenuto perché  la povertà assoluta è andata via via ampliandosi tra le famiglie con quattro componenti e  oltre e tra quelle con almeno un figlio minore”. Fra le persone in povertà assoluta, il 12,5% sono minori e il 10% sono giovani di 18-34 anni: sono, rispettivamente, 1 milione 292 mila minori poveri e oltre 1 mln di giovani poveri. Evidenzia ancora l’Istat: “La condizione dei minori è in netto peggioramento – basti pensare che nel 2005, anno di inizio della serie storica, l’incidenza della povertà assoluta era al 3,9% – come del  resto quella dei giovani, per i quali il valore è più che triplicato rispetto al 2005 (10,0% contro 3,1%)”.

L’incidenza di povertà assoluta per le famiglie è pari al 6,3%, in linea con i valori stimati negli ultimi quattro anni. Come già detto, la povertà assoluta colpisce di più le famiglie numerose: nel 2016 l’incidenza della povertà assoluta sale al 26,8% dal 18,3% del 2015 tra le famiglie con tre o più figli minori, coinvolgendo nell’ultimo anno 137mila 771 famiglie e 814mila 402 individui; aumenta anche fra i minori, da 10,9% a 12,5% (1 milione e 292mila nel 2016).

Per quanto riguarda la povertà relativa, stabile rispetto al 2015, nel 2016 riguarda il 10,6% delle famiglie residenti (10,4% nel 2015), per un totale di 2 milioni 734mila, e 8 milioni 465mila individui, il 14,0% dei residenti (13,7% l’anno precedente). Ancora una volta, è più diffusa fra le famiglie numerose, con 4 componenti (17,1%) o 5 componenti e più (30,9%), e colpisce di più le famiglie giovani: raggiunge il 14,6% se la persona di riferimento è un under35 mentre scende al 7,9% nel caso di un ultra sessantaquattrenne.

 

Notizia pubblicata il 13/07/2017 ore 17.18


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