Ha raggiunto i due milioni di utenti registrati in Italia, pari al 5,7% della popolazione internet italiana, Change.org, diventando la più grande piattaforma di attivismo online anche nel nostro Paese. Le numerose vittorie conseguite e il ruolo che Change.org ha giocato in vari momenti della vita politica e sociale italiana dimostrano la fiducia che 2 milioni di persone hanno riposto in questo nuovo strumento di mobilitazione accessibile a tutti. Da quando la piattaforma è sbarcata in Italia sono state lanciate oltre 15 mila petizioni che hanno raccolto 9,2 milioni di firme e 170 vittorie da parte di persone che hanno ottenuto un cambiamento concreto.
Per ringraziare i 2 milioni di persone che hanno usato Change.org per essere attori del cambiamento sociale e non spettatori, Corrado Guzzanti, Dario Fo, la mamma di Cristian, Stefano Boeri, il Presidente dell’associazione nazionale apicoltori, la scrittrice Igiaba Scego, il rapper Amir Issaa e Stefano Corradino hanno partecipato alla realizzazione di un breve video per dire semplicemente “grazie” a tutti coloro che li hanno aiutarti a vincere le loro campagne.
Fra le vittorie più significative, ricorda la piattaforma, ci sono la concessione della cittadinanza italiana ai tre Senegalesi feriti durante la sparatoria di Firenze; la candidatura di Malala al Premio Nobel per la Pace grazie a Dario Fo; un’azienda ritira pubblicità che ironizza sul femminicidio; viene oscurato il sito austriaco che offendeva la memoria di Falcone e Impastato; viene salvato il Festival Jazz di Fano, che rischiava di chiudere dopo 20 anni; il CEO di ING Direct Italia accetta la richiesta di Stefano Manzi, ragazzo non vedente, per rendere  finalmente accessibile il loro sito anche agli utenti ciechi e ipovedenti. “Fino al 2004-2005 nessuno aveva mai sentito parlare di social network. Change.org usa quella tecnologia per creare un ponte tra l’interesse generale nel portare avanti istanze sociali e l’azione pratica – spiega Salvatore Barbera, direttore delle campagne di Change.org in Italia – Vedere che in un anno e mezzo, due milioni di italiani hanno trovato in Change.org uno strumento utile per dare vita a campagne sociali dimostra come la voglia di farsi promotori del cambiamento in prima persona sia un bisogno molto forte e sentito dagli italiani e la nostra piattaforma è stata percepita come uno strumento di rappresentanza diretta da milioni di persone”.


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