
Parità di genere nei settori culturali e creativi, il report della Commissione UE
Parità di genere nel settore artistico, il report della Commissione UE
La relazione, coordinata dalla Commissione europea ed elaborata da esperti degli Stati membri, evidenzia le principali sfide nei settori culturali e creativi, dagli stereotipi di genere alle molestie sessuali, dal divario retributivo all’accesso alle posizioni dirigenziali
La Commissione Europea ha pubblicato oggi la relazione sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, che contiene raccomandazioni e una panoramica di oltre 250 buone pratiche in tutta l’UE per migliorare le condizioni di lavoro delle donne in questi settori.
Parità di genere, il report della Commissione Europea
La relazione, coordinata dalla Commissione europea ed elaborata da esperti degli Stati membri, fa parte del piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022 ed evidenzia le principali sfide in questi settori, dagli stereotipi di genere alle molestie sessuali, dal divario retributivo all’accesso alle posizioni dirigenziali.
Nel 2021, secondo quanto emerge anche dal report, le donne continuano a subire discriminazioni in diversi campi, come accesso al mercato del lavoro, progressione di carriera e retribuzione del lavoro. Ciò è chiaramente evidenziato dal continuo divario retributivo di genere in Europa, che si attestava al 14,1 % nel 2019.
La strategia dell’UE per l’uguaglianza di genere 2020-2025 mette, quindi in evidenza le cause principali delle diseguaglianze in tema di retribuzione, divario che – si legge nel report – va oltre la semplice discriminazione e include fattori quali la “segregazione settoriale”, “l’equilibrio tra lavoro e vita privata” e il cosiddetto “soffitto di vetro”, in relazione quindi all’avanzamento di carriera. Questi fattori si applicano anche all’interno del settore artistico.
“I settori culturali e creativi influenzano i valori e gli atteggiamenti della nostra società. Nonostante gli importanti progressi nel miglioramento della situazione femminile, il successo delle donne incontra ancora ostacoli – ha dichiarato Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani. – Questa relazione giunge in un momento cruciale, in cui riapriamo i settori culturali e creativi e li ripensiamo affinché diventino più inclusivi e sostenibili dopo la pandemia di COVID-19″.
L’impatto del Covid
Inoltre la pandemia ha purtroppo contribuito a esacerbare le disuguaglianze e le ingiustizie nel mercato del lavoro, con particolare riguardo alle donne giovani e alle donne migranti, secondo l’EIGE (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere).
Un sondaggio condotto da Finnish Arts and Culture Barometer a settembre e ottobre 2020 ha rilevato che tre artisti su quattro (76%) hanno subito gli effetti della pandemia sul proprio lavoro. Soprattutto operatori nei campi del circo (93%), teatro (91%), musica (90%) e danza (89%). In particolare, più spesso le donne hanno dichiarato un impatto del Covid sul proprio lavoro artistico (79%) rispetto agli uomini (69%).
Le raccomandazioni
Oltre a fornire una panoramica della situazione relativa alla parità di genere nei settori culturali e creativi, la relazione contiene raccomandazioni dettagliate ed esempi di buone pratiche.
“Le raccomandazioni – ha sottolineato Mariya Gabriel – ci aiuteranno a rimuovere questi ostacoli e a garantire che gli artisti e i professionisti dei settori creativi possano beneficiare delle stesse opportunità in tutta l’UE, a prescindere dal genere”.
Le raccomandazioni suggeriscono, ad esempio, di migliorare la raccolta di dati affidabili e comparabili sul divario di genere nell’UE.
Inoltre, anche l’uso di un linguaggio che tenga conto della dimensione di genere, l’attuazione della parità sul luogo di lavoro, come pure l’integrazione della dimensione di genere nell’elaborazione dei bilanci e di tutte le azioni trasversali sono considerate fondamentali per colmare il divario tra uomini e donne.
