Multa Antitrust alla Figc, UNC: serve più concorrenza nel calcio amatoriale (Foto Pixabay)

Dalla multa dell’Antitrust alla Figc , alla concorrenza delle competizioni calcistiche amatoriali, fino al disastro dell’Italia agli Europei e alla richiesta di un rilancio nel calcio: è immediato il collegamento fatto dalle associazioni dei consumatori fra la multa dell’Autorità alla Federazione gioco calcio e la disfatta della nazionale, uscita a testa bassa dai campionati in corso in Europa. L’Antitrust ha sanzionato per oltre 4 milioni di euro la Federazione Italiana Giuoco Calcio per aver abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili. E subito arrivano i commenti e le reazioni dei Consumatori.

Codacons: bene multa Antitrust

“Siamo soddisfatti della decisione dell’Autorità di sanzionare la Figc perché crediamo che anche in ambito sportivo qualsiasi comportamento scorretto a danno del mercato e dei consumatori vada punito – commenta il Codacons – Riteniamo inoltre che sulla Federazione incombano molte ombre: più volte ci siamo visti costretti a denunciare la Figc per aver assunto assieme al Coni comportamenti e decisioni che hanno rappresentato un danno per i tifosi e per i cittadini appassionati di calcio. Ad esempio non è mai stato chiaro perché Figc e Coni agiscano con tenacia per tenere lontani i tifosi e le organizzazioni che li rappresentano da qualsiasi procedimento giudiziario o sportivo che veda coinvolto il mondo del calcio, quando proprio i tifosi sono i primi soggetti danneggiati dagli illeciti”.

UNC: “Sistema calcio ai minimi storici”

Per l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di un’ottima notizia ma «la frittata è fatta: l’eliminazione dagli Europei è solo l’ultimo segnale di un sistema calcio ai minimi storici! – commenta il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – Tra le cause c’è certamente quella che non riusciamo più a valorizzare giovani talenti, a farli crescere per diventare dei campioni».

Da qui la richiesta di concorrenza nelle gare calcistiche giovani.

«Speriamo, quindi, che lo scossone dato all’Antitrust – afferma Dona – serva a far comprendere l’urgenza di un rinnovamento a livello dirigenziale perché il recente disastro ai campionati europei non è solo un fatto tecnico: una maggiore concorrenza nelle competizioni calcistiche amatoriali può contribuire a ridare all’Italia quel posto che merita in uno sport che ci aveva sempre visto come dei protagonisti».


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