Telefono Azzurro a Renzi: ascolta l’infanzia!
Mentre il neonato governo di Matteo Renzi si appresta ad ottenere la fiducia dal Senato (oggi alle ore 14), Telefono Azzurro rivolge un appello alle nuove forze politiche affinchè si rimettano in ascolto dell’infanzia. “L’attenzione all’infanzia è un tema che, dopo tanti anni di silenzio e di disinteresse, richiede un investimento forte di idealità e di azione. Non c’è più tempo per le attese, per i rimandi, per il demandare ad altri – il non profit in primis, che da troppi anni, anzi decenni, svolge su questo fronte un esercizio di supplenza troppo spesso misconosciuto – le questioni forti cui le nuove generazioni ci chiamano a dare risposta. Ci chiamano ogni giorno come adulti, come genitori, come educatori, ci chiamano come persone impegnate nell’ambito della società civile e del cosiddetto “Terzo settore”, ma chiamano ora e finalmente anche la politica a un’assunzione forte di responsabilità” scrive il presidente Ernesto Caffo.
Il Presidente nella lettera fa espresso riferimento ai settori principali di intervento: “Pensiamo a grandi sfide non più rinviabili come l’educazione (da intendere in un senso più largo rispetto alla “sola” istruzione scolastica, perché la scuola sappia e possa rispondere alle nuove sfide educative e culturali, per esempio sul fronte delle nuove tecnologie), come il diritto di cittadinanza ai minori stranieri, come l’attenzione e la tutela della salute e del benessere dei bambini nei primi anni di vita, come il riconoscimento anche giuridico di strumenti e canali d’ascolto che favoriscano la partecipazione dei ragazzi alla vita pubblica”.
“Crediamo sia giunto il momento di fare una riflessione seria, e di mettere a sistema tutte queste capacità istituendo finalmente un Coordinamento unico di tutte quelle che sono le istanze legate all’orizzonte dell’infanzia e dell’adolescenza, una struttura di governo specifica che sappia coordinare e portare a effetto tutto quel che in questo ambito si muove a livello pubblico e nell’ambito del sociale. Istituire un punto di riferimento unico, con una specifica delega attuativa, che governi le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, e che rappresenti sia per la politica che per la società civile un’assunzione di responsabilità e una scelta di campo netta a favore dei più piccoli” conclude la lettera.