Sex roulette e sfide online, Codacons: possibili reati a danno dei minori
Il Codacons ha presentato un esposto all’Autorità per le Comunicazioni, alla Polizia postale e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia: “bloccare la diffusione di video e contenuti pericolosi”
““Sex roulette” e sfide sessuali tra minori potrebbero costituire veri e propri reati“: lo afferma il Codacons, che in merito al nuovo allarme sociale scoppiato in Italia, ha presentato ieri un esposto all’Autorità per le Comunicazioni, alla Polizia postale e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.
“Chi rimane incinta perde”: questa è la sfida. Un “gioco” pericoloso che espone, inoltre, i ragazzi e le ragazze al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. In alcune versioni uno dei partecipanti è sieropositivo e la regola è che nessuno conosce l’identità degli altri partecipanti, quindi nessuno conosce la persona sieropositiva – si legge su il Fatto Quotidiano -.
“La “sex roulette”, nello specifico, consiste nell’avere rapporti sessuali consenzienti, senza preservativo, o toglierlo “al momento opportuno” e vedere cosa succede“, spiega l’Adnkronos in un approfondimento dedicato.
Un fenomeno molto diffuso tra gli adolescenti, soprattutto su Telegram e Whatsapp, che pone l’attenzione sulla necessità urgente di dedicare sempre più tempo e spazio all’educazione sessuale e all’ascolto dei ragazzi e delle ragazze.
Sex roulette e challenge online, l’esposto del Codacons
L’associazione ripercorre, quindi, quelli che sono i pericoli delle sfide online, sempre più diffuse sui social media.
“Nell’era della digitalizzazione e del mondo social sembrerebbe essersi manifestata, specie tra la “Generazione Z”, una nuova moda: la c.d. “challenge online”, ossia il lancio di sfide diventate virali in rete nelle quali una o più persone si mettono alla prova in una particolare attività, invitando spesso altri utenti a fare lo stesso – scrive il Codacons nell’esposto -. Con la diffusione dei social media, la natura di queste sfide è caratterizzata da nuove dinamiche: il pubblico è potenzialmente enorme e coloro che partecipano cercano una visibilità (e accettazione) tramite like e commenti. Ogni sfida online viene “registrata”, produce contenuti e video (a volte di natura violenta) che viaggiano tra i social e il rischio emulazione è molto forte”.
Tra queste sfide, quelle a sfondo sessuale sono per il Codacons le più pericolose e, secondo l’associazione, “potrebbero configurare il reato di “Adescamento di minorenni” previsto dall’art. 609 undecies del Codice Penale – che si estende a “qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione” – nonché il fenomeno meglio noto come sex tortion, ossia ricatti sessuali in cambio di denaro”.
Per tali motivi il Codacons ha chiesto all’Agcom e alla Polizia Postale “l’adozione di azioni di contenimento, blocco e limitazione idonee ad impedire il caricamento e la diffusione dei video realizzati, al fine di assicurare il superamento di una situazione di potenziale e certamente grave pericolo e allarme sociale”, e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia di aprire indagini penali su tali nuovi fenomeni.