Ondate di calore, Unicef: entro il 2050 saranno colpiti quasi tutti i bambini del pianeta (foto pixabay)

Da qui al 2050 le ondate di calore colpiranno quasi tutti i bambini della Terra. Le ondate di calore sono un pericolo destinato a colpire tutti. I bambini ancora di più. Già oggi mezzo miliardo di bambini sono esposti a frequenti ondate di calore. E da qui al 2050 quasi tutti i bambini del pianeta saranno colpiti dalle conseguenze delle ondate di calore, che sono pericolose soprattutto per i più piccoli perché causano problemi di salute, malattie respiratorie croniche, asma e malattie cardiovascolari e mettono in pericolo l’ambiente in cui vivono, la nutrizione, l’accesso all’acqua, l’istruzione e i servizi per l’infanzia.

Ondate di calore e bambini

L’allarme, in un anno che già ha superato i record di caldo nell’attuale crisi climatica, viene dal nuovo rapporto dell’Unicef L’anno più freddo del resto della loro vita: Proteggere i bambini dall’impatto crescente delle ondate di calore (The Coldest Year Of The Rest Of Their Lives: Protecting Children From The Escalating Impacts Of Heatwaves), che sottolinea le già ampie conseguenze delle ondate di calore sui bambini. E denuncia che, anche mantenendo livelli più bassi di riscaldamento globale, in soli 30 anni le ondate di calore saranno inevitabili e più frequenti per i bambini di tutto il mondo.

Oggi, almeno mezzo miliardo di giovani è già esposto a un numero elevato di ondate di calore e si ritrova in prima linea nei cambiamenti climatici, dice l’Unicef. Entro la metà di questo secolo, inoltre, si stima che più di due miliardi di bambini saranno esposti a ondate di caldo “più frequenti, più durature e più gravi”.

L’indagine dice che a oggi ci sono 559 milioni di bambini che sono esposti ad un’alta frequenza di ondate di calore. Inoltre, 624 milioni di bambini sono esposti a una delle altre tre condizioni di caldo elevato: durata elevata dell’ondata di calore, gravità elevata dell’ondata di calore o temperature estremamente elevate.

Il rapporto stima inoltre che entro il 2050, tutti i 2,02 miliardi di bambini nel mondo saranno esposti a un’alta frequenza di ondate di calore, indipendentemente dal fatto che il mondo raggiunga uno “scenario a basse emissioni di gas serra” con un riscaldamento stimato di 1,7 gradi nel 2050 o uno “scenario ad altissime emissioni di gas serra” con un riscaldamento stimato di 2,4 gradi nel 2050.

 

 

Ondate di calore, già oggi esposto 1 bambino su 4

Bisogna dunque adattare, e subito, i servizi su cui i bambini fanno affidamento all’inevitabile impatto del riscaldamento globale. Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di continuare a mitigare gli effetti peggiori delle altre condizioni di caldo elevato, per prevenire gli impatti peggiori delle altre misure di riscaldamento, tra cui ondate di calore più lunghe e più calde e temperature estreme più elevate.

«La colonnina di mercurio sta aumentando e così anche l’impatto sui bambini – ha dichiarato Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEFGià adesso, 1 bambino su 3 vive in paesi che affrontano temperature estremamente elevate e circa 1 su 4 è esposto a un’alta frequenza di ondate di calore. Questo dato potrà solo peggiorare. Ancora più bambini subiranno le conseguenze di ondate di calore più lunghe, calde e frequenti nei prossimi 30 anni, minacciando la loro salute e il benessere. Quanto saranno devastanti questi cambiamenti dipenderà dalle azioni che intraprendiamo adesso. Come minimo, i governi devono limitare urgentemente il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e raddoppiare i fondi per l’adattamento climatico entro il 2025. Questo è l’unico modo per salvare le vite il futuro dei bambini e il futuro del pianeta».

 

Cop 27, conto alla rovescia. Ma il problema non è solo la crisi climatica (foto pixabay)

 

Crisi climatica, le richieste dell’Unicef verso la Cop27

In vista dunque della Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, l’Unicef presenta una serie di richieste volte a tutelare i più fragili, i bambini appunto, dall’impatto della crisi climatica.

L’Unicef chiede ai governi, prima di tutto, di «proteggere i bambini dalla devastazione del cambiamento climatico adattando i servizi sociali. Ogni Paese deve adattare i servizi sociali critici – acqua e servizi igienici, salute, istruzione, nutrizione, protezione sociale e protezione dell’infanzia – per proteggere i bambini e i giovani. Ad esempio, i sistemi alimentari devono essere rafforzati per resistere ai rischi e garantire un accesso continuo a diete sane. È necessario investire maggiormente nella prevenzione precoce, nell’individuazione e nel trattamento della malnutrizione grave nei bambini, nelle madri e nelle popolazioni vulnerabili. Alla COP27, i bambini e i loro diritti devono essere considerati prioritari nelle decisioni sull’adattamento climatico»..

Chiede poi di preparare i bambini a vivere in un mondo cambiato dal clima, attraverso la formazione sulla crisi climatica e sulla riduzione del rischio.

Bisogna dare priorità a bambini e giovani nei finanziamenti e nelle risorse per il clima, prosegue l’Unicef. «I Paesi sviluppati devono rispettare l’accordo raggiunto alla COP26 di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento climatico, portandoli almeno a 40 miliardi di dollari all’anno entro il 2025, come passo verso la realizzazione di almeno 300 miliardi di dollari all’anno per l’adattamento entro il 2030. I finanziamenti per l’adattamento devono costituire la metà di tutti i finanziamenti per il clima. La COP27 deve sbloccare i progressi in materia di perdite e danni, ponendo la resilienza dei bambini e delle loro comunità al centro delle discussioni sull’azione e sul sostegno».

E naturalmente bisogna «prevenire una catastrofe climatica riducendo drasticamente le emissioni di gas serra e mantenere 1,5 gradi Celsius».


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