Sono soprattutto adolescenti ma talvolta arrivano anche bambini di nove o dieci anni. Viaggiano da soli, senza familiari o parenti, e da soli approdano sulle coste italiane. Sono la popolazione migrante più vulnerabile perché la più esposta allo sfruttamento e al rischio di finire imprigionata nelle reti illegali della criminalità o della tratta. E il loro numero sta aumentando: nei primi mesi del 2016 sono sbarcati quasi 2500 minori migranti non accompagnati e, una percentuale crescente rispetto all’anno precedente. E il sistema di accoglienza ha ancora molte lacune. L’allarme viene da Save the Children.
minori_migrantiDall’inizio di marzo sono arrivate via mare in Italia circa 8.000 persone, di cui almeno 1.100 minori, la quasi totalità dei quali non accompagnati. Dall’inizio del 2016, sugli oltre 14.000 migranti sbarcati in Italia, circa 2.480 sono minori (118 accompagnati e 2.370 minori soli). Nei primi due mesi dell’anno il numero di minori migranti non accompagnati arrivati in Italia è molto aumentato: i dati del Ministero dell’Interno dicono che fra gennaio e febbraio del 2016 sono giunti in Italia 1.336 minori stranieri non accompagnati, a fronte di 521 minori soli arrivati nello stesso periodo dell’anno precedente. I minori non accompagnati sono inoltre di più anche rispetto al numero totale di migranti: erano il 6,6% nei primi due mesi del 2015, ora sono il 14,6%. È un fenomeno crescente alimentato negli ultimi anni dalle crisi africane e mediorientali: secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, su 154mila migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2015 oltre 16mila erano minori, e di questi ben 12.360 risultavano non accompagnati, pari al 75% dei minori arrivati. Alla fine del 2015 i minori non accompagnati erano già aumentati del 13% rispetto all’anno precedente. E l’Italia è al terzo posto in Europa per le domande di protezione internazionale presentate dai minori. Ma le risposte sono adeguate?
Save the Children ha rinnovato l’appello al Parlamento e al Governo affinché dispongano la creazione di un sistema di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati strutturato e integrato su tutto il territorio nazionale. “I minori soli che arrivano senza alcuna figura adulta di riferimento nel nostro Paese sono i soggetti più vulnerabili, in quanto a rischio di violenza e sfruttamento se non adeguatamente protetti. Sono solitamente adolescenti tra i 14 e i 17 anni, ma a volte arrivano anche di bambini di soli nove anni – ha detto Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children – Il disegno di legge, depositato in Parlamento all’indomani del naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, per dare vita a un sistema organico di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati, giace da più di due anni presso la commissione Affari Costituzionali della Camera, nonostante sia stato sottoscritto da rappresentanti delle principali forze di maggioranza e di opposizione”.
Qualche passo avanti nel sistema di accoglienza c’è stato, ad esempio attraverso un ampliamento della rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), ma Save the Children sottolinea come il sistema sia ancora inadeguato. Ci sono alcune misure che vanno attivate urgentemente: sono l’ampliamento della rete di accoglienza e l’adeguamento qualitativo di tutte le strutture dedicate ai minori;  la definizione di un procedura uniforme per accertare la minore età dei migranti in attivo; la velocizzazione della nomina di un “tutore” per ogni minore solo; la promozione dell’affido familiare. Bisogna poi rafforzare le misure anti-tratta perché, se sfuggono alla rete di assistenza, gli adolescenti e i ragazzini arrivati da soli sono le persone più esposte a fenomeni di sfruttamento di ogni tipo, sessuale e lavorativo.  “La responsabilità dell’accoglienza e della protezione dei minori non accompagnati e, più in generale, di tutti i bambini che raggiungono l’Europa fuggendo da guerre, violenze e povertà estrema, non riguarda solo l’Italia – aggiunge Raffaela Milano – Siamo fortemente preoccupati per quanto sta accadendo in Grecia, per le condizioni disumane, l’incertezza e i pericoli che i profughi, e in particolare i bambini, si trovano a dover affrontare a seguito della chiusura delle frontiere. È necessario garantire il rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone che già hanno vissuto orribili tragedie e rischiato la vita per raggiungere l’Europa”.
Solo qualche giorno fa, nel frattempo, è stata lanciata una nuova iniziativa: un bando, chiamato Never Alone, promosso da Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione con il Sud, Enel Cuore, Fondazione CRT, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, per potenziare e innovare le modalità di presa in carico dei minori e giovani stranieri sul territorio italiano. Viene previsto un budget di 3,5 milioni di euro per partenariati pubblico-privati in tutta Italia: verranno sostenuti progetti realizzati tra le organizzazioni del terzo settore e gli Enti pubblici, per rafforzare sistemi multidimensionali di presa in carico che sappiano garantire percorsi inclusivi efficaci e di lungo periodo. Diversi gli ambiti di intervento: accoglienza, educazione, formazione, accompagnamento all’autonomia nel passaggio alla maggiore età, rafforzamento e diffusione della pratica dell’affido e del sistema dei tutori volontari, accoglienza delle ragazze.

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