Minori

“Senza distinzioni. Perché tutti i minorenni abbiano le stesse opportunità”. È questo il titolo dell’evento organizzato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza questa mattina a Roma, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia che si celebra domani.

La Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza

Il 20 novembre di ogni anno si celebra il World Children’s Day, una giornata di azione globale, fatta dai bambini per i bambini, per diffondere consapevolezza sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Non una data casuale: il 20 novembre 1989, infatti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo, con ben 196 Paesi firmatari.

Il tema scelto quest’anno dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, richiama l’attenzione affinché vengano presi provvedimenti che assicurino le stesse opportunità a tutti i minorenni.

“Non si tratta di introdurre un autonomo diritto di uguaglianza- sostiene Garlatti- quanto piuttosto di assicurare a bambini e ragazzi uguali diritti e le stesse possibilità di esercitarli”.

Tante disparità su tutto il territorio

L’Italia è attraversata da numerose disparità e bambini e ragazzi non ne sono immuni. Come, ad esempio,la migrazione dei bambini con cancro che dal Sud e dalle Isole si spostano verso altre regioni per curarsi (59,6%). E inoltre: le forti differenze tra regioni rispetto al numero dei posti letto in terapia intensiva pediatrica.

Ci sono anche le disparità territoriali nel rapporto tra assistenti sociali e abitanti: se il Lep fissato dalla legge è di uno ogni 5mila, negli ambiti territoriali del Meridione il rapporto è in media di uno ogni 10mila. Ancora: al Sud e nelle Isole la media dei posti negli asili nido per bambini tra zero e tre anni di età è meno della metà rispetto a quella dei posti negli asili nido del Centro e del Nord Est e circa la metà rispetto al Nord Ovest.

Anche la povertà assoluta, che riguarda in media il 13,8% dei minorenni (in termini assoluti 1 milione 295mila minorenni), non colpisce tutti allo stesso modo: è più elevata tra le famiglie con tre o più figli minori e in quelle composte unicamente da stranieri. Per queste ultime il tasso di povertà arriva addirittura al 41,4%.

“Non stiamo parlando di numeri- sottolinea Garlatti- ma della vita di tanti bambini, che rischiano di rimanere esclusi dai servizi sanitari e da quelli per la prima infanzia.

Privilegiare i minorenni nelle scelte di bilancio

In tale contesto generale, è fondamentale fare in modo dei minori vengano privilegiati nelle scelte di bilancio dello Stato.

“Il perseguimento del superiore interesse del minore deve costituire il criterio prevalente”. Le disparità che interessano bambini e ragazzi minano fortemente il loro diritto a un livello di vita sufficiente per consentire il loro sviluppo, fisico, mentale, spirituale morale e sociale. “Un diritto, questo, sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Le richieste del CNRR

In occasione dell’evento due rappresentanti del Consiglio nazionale delle ragazze e dei ragazzi dell’Autorità garante (Cnrr), Maddalena (15 anni) e Nicola (17 anni) hanno illustrato le raccomandazioni formulate dal Cnrr in tema di disuguaglianza.

I ragazzi hanno sollecitato politiche per la parità di genere e il rispetto delle diversità di qualsiasi tipo tra minorenni. Hanno chiesto per la scuola una riforma affinché essa sia un luogo educativo accogliente e inclusivo non solo basato sulle performance. Il Cnrr ha reclamato inoltre infrastrutture scolastiche, specialmente al Sud, sicure e decorose. Più in generale, i ragazzi hanno segnalato come ancora oggi molti spazi non risultino accessibili e inclusivi per tutti e hanno domandato una particolare attenzione nei confronti delle persone con disabilità.

Ancora, il Cnrr ha raccomandato l’introduzione di una legge sulla cittadinanza che garantisca l’inclusione di tutte le persone minorenni che sono nate e vivono sul territorio italiano. Ha chiesto di favorire esperienze di partecipazione diretta dei minorenni, per permettere loro di far sentire la propria voce e di contribuire allo sviluppo di una società più sensibile, più equa e più inclusiva.


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