Il mercato unico europeo deve diventare sempre più un mercato interno perché è la dimostrazione concreta che l’Europa c’è, è nella vita di tutti noi, e senza di essa i singoli Stati non potrebbero più confrontarsi con il mondo esterno. Tutti i tentativi di rialzare le barriere sono tentativi che mettono in discussione le 4 libertà fondamentali su cui poggia il mercato unico e che sono la base di tutte le politiche europee: libertà di circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone. E’ questo il messaggio forte che è emerso dalla settimana, ancora in corso, che ha festeggiato con iniziative in tutta Europa i 20 anni del mercato unico.
“In questi giorni ho sentito una bella atmosfera: tanta gente si è riunita con gioia per celebrare il mercato unico e questo dimostra che c’è molta più Europa di quanto si creda – ha detto Lucio Battistotti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, intervenendo al convegno che si è tenuto oggi a Roma dal titolo “L’Europa intorno a me”. “L’Europa non si sarebbe senza le reti che agiscono sul territorio, che parlano con i giovani e che sono lo strumento per l’innovazione. Proprio l’innovazione sarà il tema del prossimo Consiglio Europeo che prende il via domani – ha aggiunto Battistotti – La crisi economica ha fatto riemergere vecchi stereotipi sulle differenze dei popoli europei poiché nei momenti difficili emergono gli egoismi e le paure dell’altro. Ma il motto dell’Europa è “insieme nelle diversità”. Io spero quindi che questa crisi sia una crisi di crescita perché restiamo una delle economie più forti del mondo e dobbiamo diventare una potenza globale perché ancora non lo siamo”.
Battistotti ha ricordato il Premio Nobel per la pace assegnato qualche giorno fa all’Unione Europea: un riconoscimento ai 60 anni di pace e un punto di ripartenza con una maggiore coscienza di sé. E’ questo il significato di un Premio che deve servire a rilanciare il processo di integrazione che in questo momento forse vacilla un po’. Il Premio ha destato una serie di critiche, ma non possiamo penare di uscire da un’Europa che ha offerto a 500 milioni di persone nuove opportunità e libertà che adesso possono sembrare desuete, ma non lo sono.
Non si può tornare indietro e far finta che non si sia fatto nulla per migliorare la vita dei cittadini: oggi è possibile viaggiare in aereo con pezzi più che accessibili; tutti usano il cellulare senza spendere un patrimonio ed è possibile studiare o lavorare in un altro paese europeo senza troppe difficoltà. C’è questo e tanto altro. Ma non si può negare che siamo ad un punto cruciale dell’Unione Europea e ci si prepara ad un 2013 molto delicato.
“L’Italia ha un europeismo culturale proiettato nel proprio Dna ed ha un potenziale atteggiamento positivo verso l’Europa che è nettamente superiore agli altri paesi. Per questo l’Italia dovrà avere un ruolo forte in questa fase cruciale – ha detto Alessandro Giordani, capo del settore Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea – Il mercato unico è il volto concreto di un’Europa che spesso viene dissegnata dai media più come matrigna. Ma in questa settimana è emerso come tutte le politiche europee siano state rese possibili grazie al tessuto di integrazione che si è formato negli anni e che poggia sulle 4 libertà fondamentali di circolazione di persone, merci, capitali e servizi. Tutti i tentativi di rialzare le barriere – ha sottolineato Giordani – hanno messo in evidenza come le prime vittime siano proprio queste 4 libertà. Bruxelles vuole rilanciare questo processo ed ha lanciato un’iniziativa di “citizens dialogue” in una forma del tutto nuova: a novembre in alcune città italiane i Commissari Europei saranno a disposizione dei cittadini. Non saranno loro a parlare, ma ascolteranno quello che i cittadini hanno da dire a proposito delle politiche europee e di alcune tematiche fondamentali per questo momenti di crisi”.
Anche la dimensione del consumatore ha tratto giovamento da questi 20 anni di mercato unico:  da semplice controparte di un contratto ha acquisito via via identità, rappresentanza e cittadinanza, nazionale ed europea. Grazie anche al ruolo delle Associazioni dei consumatori sono stati messi in primo piano i valori della responsabilità sociale e del bene comune, in un’ottica di contenimento delle condotte commerciali scorrette e di collaborazione con le imprese virtuose per il miglior funzionamento del mercato.
“Le politiche consumeristiche europee – afferma Adiconsum in una nota – hanno fornito fin dall’inizio agli ordinamenti nazionali la base per l’armonizzazione e il rinnovamento delle norme a tutela dei consumatori. Oggi i consumatori europei sono tutelati da pratiche commerciali ingannevoli e aggressive, possono ricevere consulenza prevalentemente gratuita sui propri diritti in ambito nazionale ed europeo, sono supportati nella soluzione delle controversie anche a livello transfrontaliero, sorte in occasione di viaggi e soggiorni all’estero per studio, lavoro o svago, o negli acquisti on-line, vedono porre grande attenzione da parte delle istituzioni europee sulle politiche che li riguardano: di recente il Trattato di Lisbona ha raccomandato una progressiva convergenza tra tutela consumeristica e tutela civile, a conferma della rilevanza delle relazioni di consumo nel tessuto socio-economico europeo”.
Secondo Adiconsum è “fondamentale lo sviluppo dei sistemi ADR e in particolare delle conciliazioni paritetiche che, come dimostra l’esperienza italiana in molti settori del consumo, possono portare risultati efficaci, positivi e con numeri importanti”. E’ sempre più necessario, inoltre, “il coinvolgimento diretto delle Associazioni di consumatori dei vari Stati Membri per consentire un’adeguata tutela dei consumatori stessi e portare all’attenzione della Commissione Europea le criticità rilevate a livello nazionale”. “Un confronto idoneo ad agevolare l’attivazione di modelli virtuosi per intervenire a vantaggio dei consumatori nelle situazioni di maggior criticità, ad esempio in caso di fallimento delle compagnie aeree o delle società del settore turistico, attraverso fondi mutualistici: si tratta di strumenti che, oltre il piano normativo, risultano utili a livello operativo per offrire ai consumatori il pronto risarcimento previsto dalla legge”.
di Antonella Giordano


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