La lettura è “un’emergenza nazionale”, denuncia l’Associazione italiana editori (Aie). Con l’Italia agli ultimi posti per tassi di lettura in Europa e nel mondo, una scarsa comprensione dei testi, un mercato in contrazione da anni, e una cronica mancanza di una vera politica di sostegno alla lettura. L’Aie propone un piano pluriennale di promozione della lettura, investimenti per la lettura e sostegno alla domanda. L’occasione è rappresentata dall’audizione in Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera sulle proposte di legge “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.”

Gli indici di lettura dei libri in Italia sono “storicamente bassi” e il paese è agli ultimi posti per tassi di lettura nel mondo e in Europa, denunciano gli editori. In Italia manca una politica pubblica di sostegno alla lettura, prosegue l’Aie in audizione: “Per quanto le fiere del libro, i festival letterari e di cultura e le letture pubbliche costituiscano un fenomeno di successo, il loro effetto sulla lettura rischia di essere vanificato se il lettore, rientrato a casa, non ha modo di prendere a prestito o comprare altri libri dell’autore che ha appena ascoltato perché abita in un comune privo di biblioteca e di libreria”.

Un numero diffuso dall’Aie rende bene il fenomeno: oggi in Italia ci sono 372 comuni con più di 10 mila abitanti privi di librerie o cartolibrerie e 55 ne sono privi pur avendo una popolazione residente di più di 20 mila abitanti.

Il mercato non va bene. I dati dei canali trade (librerie indipendenti e di catena, Gdo, online) mostrano tra 2011 e 2018 “una riduzione del fatturato del 6%; accompagnata da un ancor più preoccupante calo delle copie vendute (-14%: quasi 13 milioni di copie in meno!), in corrispondenza di una riduzione dei prezzi medi”. Le librerie indipendenti sono in crisi, prosegue l’Aie, e il banco libri della Grande distribuzione a sua volta passa dal 16% di sette anni fa all’8% di oggi (2018). A crescere è invece il commercio elettronico: “nel 2011 rappresentava il 10% del valore delle vendite di libri fisici; nel 2018 quasi un libro su quattro (24%) viene acquistato attraverso questa formula. I dati del primo quadrimestre di quest’anno segnalano il sorpasso delle vendite attraverso l’eCommerce (26%) su quelle delle librerie indipendenti (24%)”.

La lettura è un’emergenza nazionale – ha commentato il presidente Aie Ricardo Franco Levi – L’Italia deve assumersi la responsabilità di una politica di lungo periodo, a partire da un aumento significativo delle risorse del Centro del libro che ne deve diventare lo strumento esecutivo.  I dati su quanto leggono gli italiani (60% secondo l’Osservatorio AIE sulla lettura) sono ancor più sconfortanti se paragonati ad altre realtà europee: i lettori sono il 90% in Norvegia, l’86% in UK, l’84% in Francia, il 62,2% in Spagna e il 68,7% in Germania. È tempo di concentrarsi in modo serio e strutturato sulla nostra realtà per invertire questa tendenza e garantire un adeguato livello di comprensione dei testi”.

“Per questo deve finalmente nascere in Italia una politica di investimenti nel settore, con importanti risorse per le biblioteche scolastiche, universitarie e di pubblica lettura, un ruolo più attivo della scuola in questo ambito, il rafforzamento del credito d’imposta e aiuti diretti alle librerie, una politica che favorisca gli investimenti in innovazione degli editori e il loro accesso al credito – ha proseguito Levi -. Sostenere la domanda di libri e di lettura è il terzo elemento cruciale di una politica organica per il libro: la strada che indichiamo è la stabilizzazione della carta cultura per i 18enni (la cosiddetta 18app) e l’adozione di misure fiscali come le detrazioni per l’acquisto dei libri”.

 

Notizia pubblicata il 13/05/2019 ore 17.13


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