I propositi erano dei migliori: 5mila nuove farmacie nel giro di pochi mesi. In realtà le liberalizzazioni firmate Monti sono state un flop, almeno quelle che riguardano le farmacie. Dopo 15 mesi risultati parlano da soli: nessuna nuova farmacia aperta, quattro regioni (Campania, Basilicata, Molise e Trentino Alto Adige) che devono ancora bandire il concorso e numerose commissioni non ancora costituite.  La denuncia è del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti che va nel dettaglio dei risultati: “Le sedi farmaceutiche poste a concorso sono state istituite per metà in zone assolutamente disabitate, lontane dai centri abitati e sicuramente destinate a non essere mai aperte perché prive dei parametri minimi per la sopravvivenza”.

 Ma non solo. In questo momento – continua il MNLF – centinaia di ricorsi dei farmacisti titolari stanno intasando i Tribunali Amministrativi Regionali e se le cose andranno per il verso giusto, tra 12/16 mesi si potranno aprire non più di 1500/1800 farmacie pari ad un aumento dell’8% delle farmacie italiane. Se a questo quadro desolante aggiungiamo il fatto che la possibilità, introdotta dal Governo Monti, di praticare sconti sui medicinali con obbligo di ricetta che i cittadini pagano di tasca propria, è di fatto praticata solo da poche decine di farmacie, abbiamo la visione d’insieme di un vero e proprio fallimento. Un ben magro risultato che ha tanto il sapore del bluff.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)