L’altra estate. Troppe famiglie con figli non possono permettersi le vacanze
La vacanza come esperienza educativa è inaccessibile per molte famiglie, che non possono permettersi vacanze fuori casa. Sono il 37% delle famiglie con un figlio, il 41% di quelle con due e quasi la metà delle famiglie monogenitoriali e dei nuclei numerosi
«Troppe famiglie con figli non possono permettersi le vacanze», denuncia l’Osservatorio Openpolis-Con i bambini. Va bene dunque discutere di green pass e di stagione turistica, di ripartenza e di vacanze come occasione per rilassarsi e fare esperienze formative. Ma con la consapevolezza che la vacanza, come occasione di apprendere e sperimentare fuori dalla scuola, non è accessibile per molte famiglie.
Non lo era già nel 2019, prima della pandemia. Non possono permettersi vacanze la metà delle famiglie numerose e di quelle con un solo genitore, in genere formate da donne sole.
Dopo la pandemia, la vacanza inaccessibile
Dopo un anno e mezzo di pandemia, la vacanza in famiglia assume un valore importante, diverso dalla semplice previsione di momenti di divertimento. I bambini sono reduci da mesi di grandi difficoltà. La possibilità di uscire da casa insieme alla famiglia può essere un momento ricreativo ed educativo fondamentale.
Purtroppo però, evidenzia l’Osservatorio povertà educativa Openpolis-Con i Bambini, «sono molti i nuclei familiari che non possono permettersi vacanze. Già prima dell’emergenza, nel 2019, circa il 37% delle famiglie con un solo figlio minore dichiarava di non potersi permettere una settimana di ferie nell’arco di un anno. Quota che sale al 41% con due figli e che sfiora il 50% in presenza di 3 o più figli». (FONTE: elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati Istat del 2019).
Quali famiglie non possono permettersi vacanze?
Sono costrette a rinunciare alle vacanze soprattutto le famiglie monogenitoriali. Nel 2019, il 48,7% dei nuclei familiari con un solo genitore e almeno un figlio minore ha dichiarato di non potersi permettere una settimana all’anno lontano da casa.
Si tratta in genere di famiglie che hanno come persona di riferimento, in quasi 9 casi su 10, madri sole. Madri che negli ultimi anni sono state fra le più esposte alla crisi economica e sociale. E questo rischio è diventato ancora più grande con la pandemia e la crisi occupazionale ricaduta in particolare sulle donne e sui giovani.
Non possono permettersi vacanze quasi la metà delle famiglie con più figli: oltre il 49% di chi ha tre o più figli in famiglia.
Vacanza e divario educativo
Il motivo è presto detto. La vacanza è una voce da tagliare per far quadrare i conti. Ma tutto questo si risolve anche in una privazione di esperienze. Insomma, in povertà educativa.
«Alla luce di queste tendenze, si capisce come per i giovani con figli, e a maggior ragione per i giovani genitori soli, le vacanze estive possano diventare una spesa da tagliare per riuscire a far quadrare il bilancio domestico – dice l’Osservatorio Openpolis-Con i Bambini – Con la conseguenza che i divari sociali ed educativi già esistenti anche tra i minori finiscono con l’allargarsi. Le vacanze infatti non costituiscono solo un’occasione di svago, ma anche un’esperienza educativa a tutto tondo. La possibilità di trascorrere alcuni giorni in un posto lontano da casa, visitare e conoscere luoghi e persone diverse, è una parte importante dell’apprendimento fuori da scuola. Spesso preclusa, purtroppo, proprio a chi viene da una famiglia svantaggiata».