Spending review nell’università, ovvero: possibilità di decidere tasse universitarie più alte per i cittadini non comunitari e per le seconde generazioni di immigrati che vivono e studiano in Italia. È quanto denuncia Italiano Nato, la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e le politiche di integrazione, realizzata in collaborazione con il Forum Nazionale dei Giovani e con il sostegno di importanti associazioni nazionali, che aderisce all’appello lanciato dagli studenti ai ministri Andrea Riccardi e Francesco Profumo e al presidente del Consiglio, Mario Monti per denunciare gli effetti discriminatori della spending review sugli atenei italiani.
La campagna, che si propone di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e del Parlamento italiano l’importanza fondamentale del diritto di cittadinanza per le seconde generazioni, denuncia che nel testo varato dal Consiglio dei Ministri c’è una misura che permetterebbe di alzare senza limite le tasse universitarie per gli studenti che non appartengono all’Unione europea. Commenta Gianluca Melillo, portavoce di Italiano Nato, tra i firmatari dell’appello: “È un provvedimento discriminatorio e inatteso, totalmente inadatto alla creazione di un paese equo e giusto come quello che, spero, ambiscono a costruire i tecnici di questo governo”.
Con la norma contenuta nel decreto, di cui si chiede lo stralcio, “non solo si da la possibilità alle università italiane di aumentare ulteriormente la contribuzione studentesca in rapporto al finanziamento delle università, ma si attua una discriminazione al limite del razzismo – denuncia l’appello – Ad oggi le tasse universitarie per gli studenti italiani sono già tra le più alte d’Europa, da domani con queste modifiche contenute nel testo della spending review gli atenei potranno alzare le tasse universitarie agli studenti fuoricorso e agli studenti non comunitari senza nessun limite. Infatti la norma prevede che il limite del 20% del rapporto tra tasse studentesche prelevabili dagli studenti in rapporto al finanziamento dello stato non valga per gli studenti extracomunitari, tra cui i tanti G2 che non hanno accesso alla cittadinanza italiana a causa di una norma arretrata che questo governo si era impegnato a modificare. Inoltre escludendo gli studenti extracomunitari e i fuoricorso dal calcolo del 20% gli atenei potranno alzare notevolmente le tasse anche agli studenti in corso”.
La crisi delle università, prosegue la lettera, non si può risolvere aumentando le tasse a carico di italiani e seconde generazioni di immigrati. “É per questo che chiediamo non semplicemente la modifica di questa norma ma la sua cancellazione, se l’università é pubblica, pubblico deve essere il suo finanziamento. Senza inutili discriminazioni, che ci ricordano fasi della storia che pensavamo dimenticate”.


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