Emilia Romagna, progetto RAEE in Carcere per il reinserimento dei detenuti
Reinserimento sociale dei detenuti e difesa dell’ambiente attraverso le attività di recupero dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche si uniscono nel progetto RAEE in Carcere, che approda sul web con un sito internet dedicato. Non si tratta solo un portale per far conoscere le attività del progetto, ma rappresenta un’occasione di reinserimento sociale per alcuni detenuti delle carceri di Bologna, Ferrara e Forlì e per condannati in misura alternativa negli stessi territori.
Il sito del progetto RAEE in Carcere, che verrà presentato venerdì a Ravenna nell’ambito della fiera green “Fare i conti con l’ambiente”, è promosso da Techne, Amministrazione penitenziaria dell’Emilia Romagna, consorzio Ecolight ed Hera con il sostegno della Regione Emilia Romagna. Nella fase iniziale il ruolo di webmaster è stato affidato, con l’aggiornamento dei contenuti del sito (pari a 20 ore/mese per ogni operatore), a due persone che eseguono le pene fuori dal carcere.
Il progetto RAEE in Carcere è partito ufficialmente tre anni fa e nasce da una sperimentazione finanziata dalla Regione Emilia Romagna con il Fondo sociale europeo, all’interno dell’iniziativa comunitaria Equal “Pegaso”. Obiettivo dell’iniziativa: aumentare l’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti, la formazione di competenze, il reingresso nella legalità, e favorire riciclo e recupero dei RAEE, riducendo l’impatto ambientale di questo tipo di rifiuti.
Grazie a questo progetto, undici persone in esecuzione penale hanno lavorato nello smontaggio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche nei laboratori gestiti dalle cooperative sociali Gulliver, IT2 e Il Germoglio rispettivamente a Forlì, Bologna e Ferrara. Da questa esperienza è nata poi l’iniziativa per il web. La formazione dei detenuti che si occupano del sito è fatta da due agenzie, Techne Forlì-Cesena e Cefal Bologna. “In prospettiva, ci proponiamo di coinvolgere tre persone in esecuzione penale, una per ogni territorio, non solo per il mero aggiornamento del sito, ma motivandoli in un ruolo di responsabilità nel diffondere il valore del progetto e nel proporre nuove iniziative di comunicazione sociale”, spiega Lia Benvenuti, direttore di Techne, l’agenzia che coordina il progetto.
“È importante individuare soluzioni e percorsi efficaci per promuovere e incrementare l’inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed in misura alternativa – afferma Pietro Buffa, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia Romagna -, oltre al fatto che una detenzione caratterizzata da un impegno lavorativo ha conseguenze meno destrutturanti ed effettivamente più responsabilizzanti per le persone che le vivono”.
“Oggi RAEE in Carcere può dimostrare di essere un patrimonio importante di best practices di responsabilità sociale e tutela dell’ambiente – dice l’assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna, Sabrina Freda – È un progetto unitario sviluppato su tre diversi territori e fatto di alleanze tra molteplici soggetti – cooperative e imprese, istituzioni amministrative e penitenziarie, enti di formazione – che può e deve guardare a nuovi traguardi per ampliarsi e diffondersi”.