Migranti, gli italiani hanno una percezione falsata della loro presenza
I migranti sono il 9% della popolazione ma gli italiani pensano che siano il 31%. La percezione dell’immigrazione è falsata
In Italia c’è un’immigrazione reale e un’immigrazione percepita. Quella reale dice che i migranti, stranieri residenti in Italia, sono il 9% della popolazione (i dati sono dell’Istat). Quella percepita, cioè l’opinione diffusa fra gli italiani, è che i migranti siano il 31% della popolazione. Uno scarto enorme che si potrebbe addebitare a molti fattori: sovra-rappresentazione del fenomeno sui media, racconto distorto delle migrazioni, come pure scarsa conoscenza da parte degli stessi italiani. Poca consapevolezza del tema. E paure infondate che fanno leva sulla percezione di insicurezza e sul clima di ostilità diffuso. In ogni caso, un dato che fa pensare.
E il dato viene dall’indagine di Ipsos Ciak MigrAction, il sondaggio condotto per WeWorld Onlus sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia.
«Nonostante una percezione falsata della presenza reale dei migranti in Italia, il 68% degli italiani – dicono i ricercatori – continua a sostenere il diritto all’accoglienza mentre il 40% si dichiara d’accordo con gestione del governo italiano dei respingimenti».
Migrazioni percepite e migrazioni reali
L’indagine restituisce un quadro a luci e ombre. Fra i punti principali, oltre alla differenza fra la presenza reale degli stranieri e quella percepita, il fatto che l’immigrazione non sia affatto al primo posto fra le preoccupazioni dei connazionali: è infatti quarta, al 28%, tra i motivi di preoccupazione degli italiani, dopo disoccupazione (50%), situazione economica (38%) e tasse (34%).
Gli italiani si dimostrano spaccati riguardo alla gestione del fenomeno: per il 33% le frontiere vanno chiuse, ma il 68% è ben disposto nei confronti dei rifugiati e a favore del diritto all’accoglienza.
L’84% chiede all’Unione Europea di svolgere un ruolo più forte nel sostenere l’Italia nella gestione dei rifugiati #CIAKMIGRACTION #EUfundsHomeAffairs #migrationEU pic.twitter.com/jB0L3aB8VY
— WeWorld Onlus (@WeWorldOnlus) October 10, 2019
Il ruolo dell’Europa
Netta invece la percezione del ruolo che l’Unione europea dovrebbe ricoprire: l’84% dice che l’Europa dovrebbe fare di più nel sostenere l’Italia nella gestione del fenomeno migratorio, mentre per il 63% l’Europa dovrebbe essere anche la principale responsabile del processo di integrazione dei migranti. A fronte di tutto questo, solo per il 7% degli intervistati (il perché è facilmente comprensibile) l’Ue ha risposto in modo efficace all’arrivo dei rifugiati.
Percezione falsata
«Nonostante per gli Italiani l’immigrazione sia solo al quarto posto nella classifica dei problemi del nostro Paese, è estremamente significativo che la percezione del fenomeno migratorio sia così falsata rispetto alla realtà – dice Marco Chiesara, presidente WeWorld Onlus – Mette in luce la grande sovraesposizione mediatica degli ultimi tempi. Questi dati mostrano come il clima d’odio costruito e promosso negli ultimi anni abbia generato percezioni distorte, che alimentano paure infondate verso chi arriva in Italia in cerca di accoglienza. Paure che diventano prioritarie rispetto a problemi più concreti e reali».
L’opinione pubblica italiana, prosegue la ricerca, «sembra essere caratterizzata da un’elevatissima sovra-rappresentazione del fenomeno migratorio, soprattutto per quanto riguarda la presenza di migranti sul territorio (31% il dato percepito vs il 9% da dati ISTAT)».
1 italiano su 2 dichiara apertamente che ritiene la copertura mediatica eccessiva, asserendo di avere un basso livello di fiducia nei confronti dell’accuratezza nel riportare notizie sui migranti #CIAKMIGRACTION #EUfundsHomeAffairs #migrationEU pic.twitter.com/oX0RB41bWP
— WeWorld Onlus (@WeWorldOnlus) October 10, 2019
Ius soli, lavoro e sicurezza
La popolazione è preoccupata dal fenomeno ma non pregiudizialmente contraria. Tanto è vero che, se interrogati sullo ius soli (è italiano chi nasce sul suolo italiano) 6 italiani su 10 ritengono che chi è nato in Italia, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori, sia da considerarsi appunto italiano.
«L’aspetto lavorativo-occupazionale – prosegue l’indagine – è uno di quelli che più alimenta le paure nei confronti dei migranti: da un lato è ampiamente condivisa l’idea che i migranti siano vittime, spesso sfruttate dal mercato del lavoro (75%), che spesso svolgano professioni che gli italiani non vogliono più fare (55%) e che il mercato del lavoro dovrebbe riconoscere le loro competenze e titoli di studio (56%), ma dall’altro la metà degli intervistati è convinta che le aziende dovrebbero dare la precedenza nelle assunzioni ai lavoratori italiani (46%) ed un terzo è convinto che i migranti abbiano reso più difficile trovar lavoro per gli italiani (38%)».
Un altro tema caldo è quella della sicurezza: il 50% è convinta che l’Italia debba proteggersi di più dal resto del mondo rispetto al passato e il 33% pensa che gran parte dei crimini sia commessa da persone di origine straniera.
E i media? Fra chi pensa che abbiano timore nel descrivere negativamente i migranti e chi invece ritiene che proprio i media esagerino nell’indugiare in una descrizione negativa, emerge il dato del 63% di italiani che dichiara di essere stato esposto a fake news sull’immigrazione.