Immigrati, Asgi: nuova social card ancora discriminatoria, esclude rifugiati
L’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) analizza il decreto Semplifica l’Italia nella parte in cui regolamenta la nuova carta acquisti, o social card, e denuncia: viene estesa ai cittadini comunitari e a chi ha il permesso di soggiorno, ma lascia ancora fuori i rifugiati e i titolari di protezione sussidiaria. Non solo: il Governo informa sul web che la carta varrà per i cittadini comunitari purché dell’area Schengen, escludendo dunque dal beneficio i cittadini britannici, irlandesi, romeni, bulgari e ciprioti, limitazione “contraria ai principi fondamentali di uguaglianza tra i cittadini membri dell’UE” e irragionevole. La carta, insomma, anche nella nuova sperimentazione, continua a essere discriminatoria.
L’associazione ricorda che il decreto prevede la sperimentazione di una nuova social card, destinata alle famiglie in difficoltà economica, che affiancherà la vecchia carta acquisti del 2008. Quest’ultima dunque continuerà a essere distribuita: sono 40 euro al mese per circa un milione e 300mila cittadini italiani. La gestione della nuova social card sarà affidata ai Comuni con più di 250 mila abitanti, avrà durata di un anno e potrà contare su risorse per 50 milioni di euro, prese dal fondo generale della Social card ordinaria. Entro tre mesi saranno definiti i criteri di identificazione di chi potrà usare la nuova social card. Nel frattempo, ci sono tre novità: saranno i Comuni con più di 250 mila abitanti a fare da intermediari nella distribuzione della carta acquisti (sono quindi coinvolte le 12 città italiane di maggiori dimensioni: Milano, Torino, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo); l’importo non sarà uguale per tutti, ma differenziato a seconda del nucleo familiare e del costo della vita nei comuni coinvolti; la nuova social card sperimentale “andrà a beneficio anche dei cittadini comunitari e dei cittadini extracomunitari titolari di un “permesso CE per soggiornanti di lungo periodo” (la cosiddetta “carta di soggiorno”)”.
Su questo punto si concentra l’Asgi, che denuncia come “anche la nuova versione della ‘carta acquisti’ continua ad escludere dalla sua fruizione i rifugiati politici e i titolari della protezione sussidiaria, in aperta violazione del principio di parità di trattamento”.
L’associazione ricorda che ad aprile 2011 aveva presentato alla Commissione europea un esposto in cui denunciava alle autorità europee il diniego all’accesso dei cittadini UE, dei lungo soggiornanti e dei rifugiati alla “carta acquisti” e dei lungo soggiornanti all’assegno per i nuclei familiari numerosi. Per l’associazione, le nuove disposizioni sono carenti in quanto “la nuova ‘carta acquisti’ non sostituisce quella precedente, ma si affianca -in via sperimentale nei soli comuni con più di 250 mila abitanti- a quella già in vigore che continua dunque a trovare applicazione sull’intero territorio nazionale rimanendo inalterati i requisiti discriminatori di accesso fondati sulla cittadinanza italiana e dunque contrari al diritto dell’Unione europea e ai principi costituzionali di uguaglianza”.
C’è poi il problema che la nuova carta acquisti continua a escludere i rifugiati politici e i titolari di protezione sussidiaria. “Si confida, pertanto, che in sede di dibattito parlamentare di conversione del decreto-legge, potranno essere definitivamente rimossi i profili discriminatori contrari al diritto europeo e ai principi costituzionali di eguaglianza contenuti nella ‘carta acquisti’ istituita nel 2008, così come potrà essere ugualmente rimossa l’ illegittima esclusione dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria”, scrive l’associazione.
L’Asgi si sofferma però anche su quanto presente sul sito online del Governo, aggiornato a oggi, si legge che “la nuova social card andrà a beneficio anche dei cittadini comunitari (purché dell’area Schengen) e dei cittadini extracomunitari titolari di un “permesso CE per soggiornanti di lungo periodo” (la cosiddetta “carta di soggiorno”)”. Perché solo area Schengen?
Per l’Associazione, “appare davvero incomprensibile come il Governo, varando il nuovo provvedimento, annunci sul proprio sito web che la nuova carta acquisti verrà in ogni caso estesa ai soli cittadini di Paesi membri dell’UE che fanno parte dello ‘Spazio Schengen’, con l’esclusione che ne conseguirebbe dunque dei cittadini britannici, irlandesi, ma anche di romeni, bulgari e ciprioti. Una tale limitazione, oltreché contraria ai principi fondamentali di uguaglianza tra i cittadini membri dell’UE e allo stesso dettato normativo del D.L., risulterebbe del tutto irragionevole e priva di qualsivoglia razionale giustificazione. Si confida pertanto che, al riguardo, si sia trattato di uno spiacevole errore che il Governo vorrà chiarire al più presto”.
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