
PNRR, le Authority ne discutono con Consumers’ Forum
Il PNRR dalla parte dei consumatori, oggi l’evento di Consumers’ Forum
L’incontro annuale di Consumers’ Forum con le Autorità si occupa quest’anno del PNRR dalla parte dei consumatori
Il PNRR dalla parte dei consumatori: di questo si occupa l’incontro annuale di Consumers’ Forum con i presidenti delle Authority italiane per analizzare mercato, imprese e consumatori alla luce del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la pietra miliare della rinascita».
Così esordisce il rapporto Consumerism 2021 che viene presentato oggi. A fronte di una pandemia che infatti cambia le regole del gioco in tutti i settori, Consumers’ Forum, sulla base di una ricerca svolta dall’Università Roma Tre, ha approfondito il PNRR e le ricadute che avrà in tema di tutela del consumatore.
Il PNRR, i consumatori e la transizione
«Molti degli strumenti adottati con il PNRR sono diretti a rendere il paese più competitivo: le riforme strutturali (dal processo civile alla concorrenza agli appalti) vanno in questa direzione e puntano a trasformare l’Italia in un “paese normale”. Altri strumenti sono diretti a sostenere lo sviluppo, indicando la direzione: green e digital. La strada per raggiungere gli obiettivi, va costruita. I principali destinatari dei fondi sono i grandi gruppi industriali, che hanno struttura e organizzazione per realizzare in concreto i grandi progetti e rispettare condizioni e scadenze di un piano che va veloce», si legge nell’introduzione di Consumerism 2021.
Qual è il ruolo del consumatore? Su questo elemento si annidano problemi e carenze.
«Emerge pero chiaramente dal PNRR che il cittadino, non solo il consumatore, non sia stato al centro dell’azione. È beneficiario delle riforme in modo indiretto», prosegue la ricerca.
Ha spiegato Fabio Bassan, Professore di diritto dell’Unione europea all’Università Roma Tre, intervistato da RadioCor-Il Sole 24 ore: «Il consumatore dove sta? Si dice avrà vantaggi di riflesso, perché avrà tecnologie più avanzate, infrastrutture più moderne e una concorrenza maggiore. Ma di riflesso in Italia non si è mai verificato nulla. Manca una missione specifica che consenta di misurare i benefici diretti e indiretti, che faccia suonare campanelli d’allarme quando non sono adeguati. Manca una misurazione della qualità dei servizi sviluppati via finanziamento pubblico».
Nel PNRR non ci sono misure che accompagnino cittadino verso l’evoluzione tecnologica e il rischio è di accrescere il digital divide.
Sempre al Sole 24 Ore ha spiegato Sergio Veroli, presidente di Consumers’ Forum: «Il recovery plan è una pietra miliare per la rinascita dell’Italia».
Aggiunge però Veroli: «Per attuare questa sorta di rivoluzione culturale che ha come obiettivo la transizione ecologica e la transizione digitale c’è bisogno della partecipazione dello Stato, delle imprese ma anche della partecipazione attiva dei cittadini. I cittadini devono essere prese in considerazione direttamente dal PNRR. Abbiamo deciso di sottolineare questa carenza. Il piano si occupa indirettamente dei cittadini, deve prendere in considerazione la crescita culturale e formativa dei cittadini, altrimenti una parte rimarrà fuori e il Piano non potrà attuarsi».
