Hotel e prenotazioni online, Agcm: misure adottate hanno migliorato la concorrenza
Si è conclusa l’attività di monitoraggio che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), la Commissione Europea e altre nove autorità nazionali di concorrenza (Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Francia, Ungheria, Irlanda, Olanda, Regno Unito e Svezia), condotto nel corso del 2016 nel settore delle prenotazioni alberghiere online.L’attività si prefiggeva di valutare gli effetti – sul modo in cui gli alberghi offrono online le proprie stanze ai consumatori – di alcune misure adottate negli ultimi anni a seguito di diversi interventi antitrust degli Stati Membri, in relazione alle condizioni contrattuali che disciplinano le prenotazioni alberghiere online. In particolare, si tratta delle modifiche apportate alle clausole di parità (anche dette le clausole MFN) contenute nei contratti standard tra alcune agenzie di viaggio online (tra cui Booking.com e Expedia) e gli alberghi partner.
I risultati dell’attività suggeriscono che entrambi i tipi di misure antitrust in essere, vale a dire (a) una riduzione significativa dell’ambito di applicazione delle clausole MFN, che consente alle piattaforme di prenotazioni online di mantenere la parità esclusivamente con riguardo alle prenotazioni online effettuate direttamente sui portali degli alberghi; o (b) il divieto assoluto delle clausole MFN, hanno in via generale migliorato le condizioni concorrenziali e favorito una migliore scelta per i consumatori.
Tuttavia, il Rapporto ha anche evidenziato una scarsa consapevolezza degli alberghi in relazione alle opportunità che le modifiche contrattuali, assunte dalle principali OTA (Online Travel Agency), possono apportare. Sulla base dei risultati conseguiti, le autorità nazionali di concorrenza facenti parte della Rete europea della concorrenza hanno concordato di monitorare l’evoluzione del settore delle prenotazioni online, e di valutare di nuovo lo stato della concorrenza a tempo debito. In questo modo, si consentirà che i benefici dell’intervenuta flessibilità a disposizione degli alberghi, a seguito degli interventi antitrust, si possano dispiegare appieno nel mercato.