
Vaccini Covid, l'appello: pianeta diviso in due, agire sulle disuguaglianze di accesso
Global Health Summit, Cittadinanzattiva lancia 10 proposte alle Istituzioni
Attenzione prioritaria ai pazienti non-Covid, facilità di accesso ai servizi sanitari e ai medicinali, investimenti, senso di responsabilità a tutti i livelli istituzionali: sono alcune delle richieste della rete europea di Cittadinanzattiva, in occasione del Global Health Summit
“Il Global Health Summit è un’opportunità da non perdere per rafforzare la cooperazione e la solidarietà, e per rinnovare impegni reciproci volti a riformare, trasformare e investire per la salute globale”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, in occasione del Summit co-organizzato dall’Italia, durante l’anno della Presidenza di turno del G20, e dalla Commissione europea.
“Uno spazio – prosegue – per definire modalità di azione inedite e sinergie potenti, in grado di assicurare subito vaccini e farmaci essenziali ai cittadini di tutti i Paesi del mondo, contrastando iniquità e disuguaglianze”.
Global Health Summit, le proposte di Cittadinanzattiva
Attenzione prioritaria ai pazienti non-Covid, in primis oncologici e cronici, per non disperdere i progressi conseguiti negli ultimi 20 anni in termini di prevenzione e cura. Facilità di accesso ai servizi sanitari e ai medicinali per ridurre ineguaglianze e “non lasciare nessuno indietro”. Investimenti per servizi sanitari resilienti e a supporto della ricerca per un accesso alle cure più equo e per far fronte a esigenze di salute insoddisfatte. Forte richiamo al senso di responsabilità a tutti i livelli istituzionali, perché sappiano tramutare in atti quel necessario spirito di solidarietà tra i Paesi che è precondizione nell’affrontare crisi a livello mondiale.
Questi, in sintesi, i principali messaggi ospitati nel video realizzato dalla rete europea di Cittadinanzattiva, Active Citizenship Network, e indirizzato ai leader politici e agli esperti riunitisi oggi a Roma in occasione del Global Health Summit.
“Ci auguriamo che la Dichiarazione di Roma non rinunci alle proposte e alle esperienze delle organizzazioni civiche, e sia un punto di partenza per costruire una vera Unione della salute e dei diritti, quelli che secondo la Carta europea dei diritti del malato di Cittadinanzattiva è necessario che ogni cittadino abbia garantiti”, conclude Anna Lisa Mandorino.
10 Raccomandazioni concrete verso un’Unione Europea della Salute
A partire proprio dalle esperienze realizzate nel corso della pandemia, 50 associazioni di 18 Paesi hanno firmato un Manifesto con 10 Raccomandazioni, indirizzato alle istituzioni europee, per ricordare le necessità non accolte dei pazienti non-Covid, lanciato in occasione della recente “Giornata Europea dei diritti del malato”.
La prima raccomandazione è di incoraggiare iniziative – come quella italiana promossa dall’Osservatorio Civico sul PNRR “Follow the money” – perché in ogni Paese siano coinvolti i cittadini nell’uso dei fondi al fine di migliorare il sistema sanitario.
In secondo luogo è essenziale – per le associazioni – il coinvolgimento di un grande numero di attori civici e sociali attivi e attenti, al fine di migliorare i sistemi sanitari europei.
Seguono le altre otto proposte:

- monitorare l’impatto sui pazienti non-Covid delle scelte legate alla pandemia;
- garantire con urgenza le procedure di accesso, diagnosi, immunizzazione, screening e terapia;
- garantire sistemi di cura ben finanziati per il dopo-Covid;
- supportare la transizione al digitale;
- realizzare per l’intero percorso di vita un approccio di prevenzione per le patologie croniche;
- rafforzare l’approccio ad una “One Health” per prevenire future pandemie;
- sviluppare percorsi di cura specifici per meglio tutelare i pazienti con comorbidità;
- inserire al centro della Conferenza per il futuro dell’Europa il tema della “Salute per tutti i cittadini europei”.