Giornata infanzia e adolescenza, Garante: subito una legge organica contro la violenza

Giornata infanzia e adolescenza, Garante: subito una legge organica contro la violenza (Foto di Annie Spratt da Pixabay)

Giornata infanzia e adolescenza, Garante: subito una legge organica contro la violenza

In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, il Garante Carla Garlatti ha formulato alcune proposte per sollecitare interventi non più rinviabili: “l’attuale sistema normativo italiano di protezione dalla violenza ai danni dei minorenni è fortemente frammentato”

Nessun bambino dovrebbe mai subire violenza. Né fisica, né psicologica”: così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, che – in occasione della Giornata mondiale dedicata ai diritti dei bambini, delle bambine e degli/delle adolescenti – ha formulato alcune proposte per sollecitare “interventi non più rinviabili” per garantire la protezione dei minori da violenze e abusi.

Giornata mondiale dell’infanzia, le proposte del Garante Garlatti

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, parte dalla considerazione che l’attuale sistema normativo italiano di protezione dalla violenza ai danni dei minorenni è “fortemente frammentato“.

“Occorre – sottolinea – che l’Italia si doti di una legge organica: sollecito Parlamento e Governo a inserire questo provvedimento tra le priorità della legislatura. Una legge del genere consentirà finalmente di dare una definizione univoca, completa e precisa di violenza e permetterà di riunire in unico testo tutte le norme già in vigore in materia. Vanno in particolare inserite norme specifiche destinate a regolare ogni settore di vita – dalla scuola allo sport, dall’online all’ambito familiare – e vanno introdotte nel nostro Paese strutture che offrano ai minorenni vittime o testimoni di violenza servizi integrati sul modello Barnahus”.

“Non è più accettabile leggere e sentire di storie di abusi e violenze compiuti nella cerchia familiare o da parte di animatori, istruttori sportivi, volontari e altre figure adulte di riferimento. La violenza – ha sottolineato Garlatti non è solo quella che lascia segni visibili, a volte si manifesta in maniera subdola: oltre a quella per incuria o assistita, ad esempio c’è quella esercitata per presunti fini correttivi, ancora oggi considerata accettabile in molte realtà familiari. Uno schiaffo non è mai uno strumento educativo: generare timore e umiliazione non significa educare”.

Per il Garante, inoltre, “occorre creare un sistema nazionale per la raccolta e il monitoraggio dei dati, come chiesto dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia nel 2019”. Sul punto Garlatti annuncia che, in attesa dell’istituzione della banca dati, è stata avviata la Terza indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, in collaborazione con Terre des hommes e Cismai.

“Tra le innovazioni normative da introdurre – prosegue l’Autorità garante – ne propongo due in particolare. La prima è l’estensione dell’obbligo di richiedere il certificato del casellario sui reati a sfondo sessuale a tutti coloro che, a vario titolo, operano in modo continuativo con i minorenni, a prescindere dall’esistenza di un rapporto di lavoro. La seconda è quella di intervenire con strumenti ad hoc per i casi di violenza tra coppie di adolescenti. Ancora, nella legge organica dovrebbero trovare spazio una regolamentazione che consenta segnalazioni più semplici ed efficaci, nonché adeguate forme di coordinamento tra istituzioni e agenzie che si occupano di minorenni”.

Inoltre, secondo l’Autorità garante, “andrebbe inserito, in ogni corso di laurea che dia sbocchi lavorativi in ambiti che hanno che fare, a vario titolo, con l’infanzia e l’adolescenza, un insegnamento dedicato alla violenza sui minorenni in ogni forma. E vanno rese strutturali le iniziative di coinvolgimento dei minorenni nella creazione delle policy di loro interesse, come avvenuto per la redazione del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori“.

“Infine – conclude Carla Garlatti – chiedo che sia affidato all’Autorità garante per l’infanzia e dell’adolescenza il monitoraggio sull’applicazione della legge, anche attraverso un tavolo permanente di esperti”.


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