Le sale da gioco (fisiche e on-line) continuano a crescere e si sta generando un fenomeno di cui dovremmo preoccuparci tutti: le società di giochi stanno abbassando gli importi delle giocate per favorire l’accesso di massa.Il sistema di gioco impone, infatti, investimenti tecnologici, che vengono finanziati dalle banche. Queste ultime possono rientrare dall’investimento più facilmente se si allarga la platea dei giocatori”: è la denuncia di Federconsumatori e Adusbef, che tornano sul fenomeno del gioco d’azzardo e della ludopatia dopo che il Parlamento, nei giorni scorsi, ha approvato una mozione che vieta per un anno l’apertura di nuovi centri per i giochi d’azzardo elettronico on-line e nei luoghi aperti al pubblico.

Le due associazioni denunciano però che “all’indomani di tale decisione il Governo, piuttosto che riflettere su come intervenire razionalmente in questo delicato settore, per arginare il crescente fenomeno delle dipendenze da gioco d’azzardo, ha preferito dare udienza ai rappresentanti della lobby del gioco, che lamentano una caduta degli introiti provocata dalla pausa nell’espansione dei centri di gioco.Invitiamo il Governo ad ascoltare, piuttosto, le proposte avanzate da chi tutela i diritti e gli interessi dei cittadini. In tal senso riteniamo necessario procedere ad una seria riduzione degli apparati presenti nelle sale gioco ponendo il limite massimo di 2 apparati per ogni centro, destinando inoltre almeno lo 0,3% delle giocate alle cure delle vittime del gioco d’azzardo patologico”. L’Italia, per volume di gioco, è il primo paese in Europa e il terzo nel mondo, e il fenomeno della dipendenza patologica da gioco rischia di espandersi sempre di più fra i cittadini: a rischio sono soprattutto, affermano le due associazioni, gli anziani e le famiglie meno abbienti, che risentono sempre più della crisi economica e sperano nelle “vincite facili”.


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