L’Internet of Things continua a crescere rapidamente e, di conseguenza, aumenta il volume dei dati che possono attirare i criminali informatici. Il cybercrime, come ricorda la relazione annuale del Garante per la privacy, pesa ogni anno 500 miliardi di euro sull’economia mondiale, poco meno dell’indotto del narcotraffico. L’Italia nel 2015 ha subito un incremento del 30% dei crimini informatici. Le categorie più esposte al rischio sono consumatori, aziende e, in generale, tutti coloro che collegano i propri dispositivi (smartphone, tablet, auto, sistemi medicali e tutti gli oggetti che raccolgono dati sensibili) ad internet poiché più prodotti sono connessi e più si creano strade attraverso cui la frode può essere commessa. E i rischi aumentano se si agisce con superficialità.
Quello delle frodi è un fenomeno in rapida crescita”, spiega Angelo Padovani, Managing Director Experian-Cerved. La società, leader mondiale nei servizi informativi per la prevenzione dei rischi di credito e di frode, il marketing e la protezione dei dati di aziende e consumatori, ha stimato che nei prossimi cinque anni si avrà un aumento molto significativo anche in Italia dei reati e frodi informatiche. “Si prevede, infatti, che le frodi raddoppieranno entro il 2020 e i furti e le frodi di identità aumenteranno rispettivamente del 60% e del 49%”, continua Padovani.
Qual è dunque il fattore che impedisce la prevenzione di questi crimini? “Il maggiore ostacolo ad una prevenzione efficace è da ricercare sicuramente nella scarsa disponibilità di dati per le imprese finanziarie e di telecomunicazioni. Di conseguenza, un maggior numero di fonti potrebbe rappresentare la soluzione per esercitare una prevenzione efficace”.
Intanto consumatori, da una parte, e imprese, dall’altra, possono contare su una serie di consigli pratici e semplici da seguire per proteggere i propri dati. “In particolare, i consumatori dovrebbero sempre assicurarsi di comprare prodotti e servizi da un’azienda con una buona reputazione e con chiare politiche di privacy e di utilizzo dati; inoltre, l’accesso a qualsiasi servizio dovrebbe essere protetto da una password sicura e tutte le applicazioni scaricate da piattaforme affidabili. Ogni azienda poi dovrebbe definire un protocollo di registrazione e accesso, per rilevare in modo automatico eventuali anomalie, oltre a trattare tutti i dati raccolti come informazioni altamente sensibili poiché anche i dati apparentemente privi di significato potrebbero essere usati dai truffatori per costruire false identità. Attenzione inoltre al protocollo di registrazione e accesso al proprio sistema e al monitoraggio (almeno per canali o linee di business)”.
Ulteriori tutele e garanzie per il consumatore arrivano poi dal recente accordo sottoscritto da Asso-Consum e Experian per mettere a disposizione in tempi molto veloci e gratuitamente le informazioni personali contenute nel sistema d’informazione creditizia Experian-Cerved. L’accordo consente una maggiore consapevolezza dei consumatori circa i propri diritti di accesso al Sic e nuovi strumenti per agevolare il processo di accesso e modifica dei proprio dati. “In questo modo i consumatori potranno avere la possibilità di pianificare meglio il proprio futuro”.
Nell’ambito delle sue attività, infatti, Experian agisce in accordo con diversi stakeholders: associazioni di consumatori, istituzioni finanziarie, banche e assicurazioni, agenzie di rating, information provider, con l’obiettivo di poter fornire servizi in funzione di una sicurezza sempre più forte a privati, imprese e professionisti.


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