Quanti italiani sono in  vacanza? Come ogni anno, le statistiche danno i numeri ma non riescono a cogliere il senso di preoccupazione, e in molti casi di vera e propria angoscia, con cui negli ultimi tempi sono state vissute le ferie estive da tanta parte dei cittadini. Per quasi tutti si stringe la cinghia e si riduce la durata o si ridimensionano i sogni di paradisi lontani e si va al mare vicino casa, magari alla spiaggia libera, portandosi dietro ombrellone e teglia di melanzane alla parmigiana, come nei bei film in bianco e nero degli anni ’50.
Ma per tanti, sempre più, la vacanza è stata cancellata perché si è senza lavoro, licenziati o in cassa integrazione, o si presidia la fabbrica o l’ufficio perché si teme la chiusura estiva senza ritorno.
Quest’anno forse sarà diverso, perché ci sono i primi dati positivi di speranza che la crisi sia finita o abbia esaurito la “spinta distruttiva” e si ricomincia a sperare che le cose cambino già dal prossimo autunno, consolidando i timidi segnali di ripresa.
Sempre che il mondo politico, sempre più lontano e sordo rispetto al Paese reale, non geli tutto precipitando il Paese in una nuova crisi istituzionale, con nuove elezioni.
Come consumatori abbiamo registrato un atteggiamento nuovo del neo-ministro Zanonato, che finalmente ha disegnato una vera e propria strategia dell’attenzione nei confronti delle associazioni e soprattutto dei problemi come il recupero del potere di acquisto, il contenimento dei costi dei carburanti, dei premi RCA, delle tariffe dei servizi pubblici, dei costi bancari, la tutela dei diritti del consumatore di fronte allo strapotere di aziende sempre più scorrette nel telemarketing.
Allora, buone vacanze, se potete. Con un bagaglio di speranza che non deve mai abbandonarci, anche nei momenti più difficili. Abbiamo attraversato questi ultimi tre-quattro anni accettando enormi sacrifici che forse daranno i primi frutti nei prossimi mesi. C’è ancora tanto da fare sul piano dell’equità sociale, della riduzione degli sprechi e degli scandali di retribuzioni stellari, pensioni indecenti, a fronte di povertà sempre più diffuse e pesanti.
HC prende qualche giorno di riposo, dopo un anno molto difficile anche per la nostra azienda, che ci ha costretto a tagli e sacrifici notevoli, di cui voglio ringraziare pubblicamente la redazione, perché sono stati affrontati senza ridurre la qualità del lavoro.
A settembre ci aspettano nuovi impegni, come cittadini e come giornalisti. Sapremo onorarli, col vostro aiuto.
di ANTONIO LONGO


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