8 marzo, le donne e l’economia italiana, Visco: “Recuperare divario di genere”
L’Italia ha molti divari da recuperare per essere in linea con la strategia “Europa 2020”. Uno dei principali divari strutturali del nostro Paese è quello di genere: dobbiamo raggiungere l’uguaglianza tra uomo e donna non soltanto nell’economia, ma anche in altri settori come l’istruzione e l’imprenditorialità.
Ma l’Italia è innanzitutto un paese “anziano” e questo rende la sfida della crescita economica non solo più difficile ma anche decisiva. E’ quanto ha detto il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco nel corso del convegno sul ruolo delle donne nell’economia, organizzato dall’istituto di via Nazionale.
“Occorre quindi ricercare le ragioni, e rimuoverle, per le quali è così bassa l’occupazione in parti importanti del nostro territorio, tra i giovani e le donne. Al Sud il tasso di occupazione è pari al 44% della popolazione tra 15 e 64 anni: vi sono occupati meno di un giovane su quattro e solo tre donne su 10. Nel Centro-Nord, dove il tasso di occupazione femminile è più elevato (55%), il divario con il tasso maschile è di circa 18 punti percentuali”.
Visco ha invitato a rimuovere i fattori alla base di una partecipazione al mercato del lavoro così strutturalmente bassa, anche contrastando rendite di posizione o interessi particolari. “Ne va del nostro futuro”. “Oltre due milioni di giovani oggi nel nostro paese non studiano, non lavorano e non partecipano a un’attività formativa; di essi 1,2 milioni sono donne. E le donne sono la maggioranza sia tra coloro che, pur disponibili a lavorare, non cercano attivamente un’opportunità di impiego perché ritengono di non avere sufficienti probabilità di trovarlo, sia tra coloro che sono attivamente alla ricerca di un’occupazione”.
Visco ha aggiunto: “Recuperare i divari rispetto alla partecipazione al mercato del lavoro femminile, alla mancata valorizzazione di queste competenze, trasformare una grave debolezza in una straordinaria opportunità è un obiettivo che non possiamo non porci. Dalla strategia di Lisbona ad oggi è una delle aree da cui – non solo, ma soprattutto, in Italia – ci dobbiamo aspettare un contributo potenzialmente rilevante per la crescita economica e civile”.
vorrei ricordare al ministro Visco che le donne e gli uomini disoccupati italiani vorrebbero lavorare ma in Italia sembra che trovare occupazione sia diventato un terno al lotto.Meno propaganda e piu’ posti di lavoro!