Disoccupazione, Istat: il 40,4% dei giovani è senza lavoro
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre registra un altro record in Italia, salendo al 40,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali su agosto e di 4,4 su base annua. E’ il valore più alto dal 1977, rileva l’Istat. Il tasso di occupazione giovanile scende invece al 16,1%, in calo dello 0,5% su agosto e del 2,1% su base annua. Anche questo valore eguaglia il minimo storico. A settembre sono occupati meno di due giovani su dieci. A livello generale, rileva poi l’Istat, il tasso di disoccupazione a settembre segna un nuovo record, salendo al 12,5%, in rialzo di 0,1 punti percentuali su agosto e di 1,6 punti su base annua. Si tratta del valore più alto dall’inizio sia delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, il numero di disoccupati a settembre arriva a toccare quota 3 milioni 194mila. Si registra quindi un aumento dello 0,9% su agosto, corrispondente a un rialzo di 29mila disoccupati, e del 14% su base annua, vale a dire di 391mila unità.
A questi dati, già di per sé allarmanti, si aggiungono quelli che emergono da una indagine Coldiretti/Ixe’: in questo autunno ben sette italiani su dieci (70 per cento) si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro anche per effetto delle situazioni di crisi e delle difficoltà di mercato in cui si trovano le aziende in cui sono occupati. La perdita del lavoro è il rischio piu’ temuto dagli italiani in una situazione in cui per una famiglia su quattro (22 per cento) è – sottolinea la Coldiretti – un autunno di sacrifici economici. Se il 42 per cento degli italiani vive senza affanni, quasi la metà (45 per cento) invece riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre oltre 2 milioni di famiglie (10 per cento) non hanno oggi – continua la Coldiretti – reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere. In questa situazione la famiglia – precisa la Coldiretti – è la principale fonte di welfare. Il 37 per cento degli italiani è stato costretto infatti a chiedere aiuto economico per arrivare alla fine del mese ai genitori, il 14 per cento a parenti e il 4 per cento addirittura ai figli. Solo il 14 per cento si è rivolto a finanziarie o banche mentre l’8 per cento agli amici.
“Si tratta di un segnale estremamente allarmante che il Governo non può e non deve continuare a sottovalutare” commentano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, secondo i quali “l’occupazione è un nodo centrale che il Governo deve necessariamente affrontare se vuole avviare una reale ripresa economica del Paese”. I Presidenti sono convinti che “l’attuale andamento occupazionaleincide negativamente sul potere di acquisto delle famiglie, sulla domanda di mercato e, quindi, sulle dinamiche dell’intero sistema economico” motivo per cui è “necessario ed urgente avviare misure che siano realmente in grado di rilanciare gli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, operazioni fondamentali per la ripresa dell’occupazione, in particolare quella giovanile”.
Preoccupato anche il Movimento Difesa del Cittadino (MDC): “A settembre sono 29mila in più i disoccupati rispetto al mese precedente, 3,2 milioni il totale. Il dato più allarmante è la percentuale di disoccupati tra i giovani (15-24 anni) che si attesta a 654mila, un numero impressionante che non fa che accentuare una situazione limite e di crisi acuta”. “Due giovani su 10 sono i “fortunati” impiegati, ma le opportunità si asssottigliano e molti sfruttano la disperazione della ricerca per irretire giovani con lavori minimamente retribuiti o per vere e proprie azioni truffaldine. Sono tantissime le segnalazioni che riceviamo ogni giorno. Le aziende chiudono e quelle che aprono fanno fatica a restare a galla, è necessario che il Governo ponga rimedio investendo sul lavoro e incentivando le aziende ad assumere i giovani”.