Disoccupazione, Istat: a febbraio calo dello 0,3%. AACC: non c’è da stare tranquilli
A febbraio 2017 il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%: 0,3 punti percentuali in meno rispetto a gennaio e 0,2 punti rispetto a febbraio 2016. Lo dice l’Istat che ha reso noti i dati provvisori sull’occupazione. La stima delle persone in cerca di occupazione a febbraio registra un forte calo su base mensile (-2,7%, pari a -83 mila). Il calo interessa uomini e donne ed è più accentuato tra i 15-24enni e gli over 50. Il tasso di disoccupazione scende all’11,5% (-0,3 punti percentuali), quello giovanile cala di 1,7 punti, attestandosi al 35,2%.
Su base annua, a febbraio si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,3%, pari a +294 mila). La crescita riguarda sia i lavoratori dipendenti (+280 mila, di cui +178 mila a termine e +102 mila permanenti) sia in misura più contenuta gli indipendenti (+14 mila). Aumenta il numero di occupati per entrambe le componenti di genere; la crescita è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni (+402 mila) e in misura più contenuta tra i giovani 15-24enni (+15 mila). Nello stesso periodo calano sia i disoccupati (-0,6%, pari a -18 mila) sia gli inattivi (-2,7%, pari a -380 mila).
“Dati certamente positivi, ma posti non stabili”, commenta Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori. L’andamento, insomma, non è indicativo di una permanente inversione di tendenza. Basti pensare al fatto che rispetto a gennaio calano dello 0,1% i lavoratori permanenti, -17 mila. Insomma, “i posti salgono, ma si tratta esclusivamente di lavoratori a termine, dato che anche gli indipendenti restano stabili”, evidenzia Dona, “Anche su base annua, a fronte di un boom dei lavoratori a termine, +7,7%, quelli permanenti crescono ancora dello zero virgola, +0,7%. È evidente che questi posti temporanei potranno diventare stabili solo a fronte di un aumento sostenuto della domanda“.
Per il Codacons, il confronto con il passato continua ad essere impietoso: “Numeri da “prefisso telefonico”, è la descrizione che l’associazione fa del calo della disoccupazione. In altre parole, c’è poco da stare tranquilli, “specie se si considera l’emorragia di occupati registrata in Italia negli ultimi 10 anni”. Il tasso di disoccupazione, evidenzia il Codacons, è passato infatti dal 6,1% del 2007 all’11,5% di febbraio 2017, con il numero di cittadini senza occupazione che è variato da 1.506.000 disoccupati del 2007 ai 2.984.000 di febbraio, ossia 1.478.000 disoccupati in più in 10 anni.
“Questi numeri dimostrano come negli ultimi dieci anni l’emergenza lavoro non sia stata affrontata nel modo corretto dai governi che si sono succeduti, e tutte le politiche per l’occupazione sono miseramente fallite, al punto che l’Italia registra livelli di disoccupazione tra i più alti d’Europa”.
Secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, “Sicuramente il tasso di disoccupazione si attesta su un livello ancora troppo elevato. È necessario e indispensabile cambiare passo, per segnare una vera svolta nel drammatico quadro occupazionale nel nostro Paese”. Non bisogna sottovalutare, spiegano le due associazioni, che la disoccupazione giovanile si attesta ancora su livelli elevatissimi al 35,2%. Al Sud addirittura, in alcune aree, supera la soglia allarmante del 60%.