Diritto di voto per i cittadini dell’UE, ancora troppi ostacoli
Sono sempre di più i cittadini europei che si spostano per lavoro e decidono di stabilirsi in un altro paese dell’Unione europea. Attualmente ben 8 milioni di persone in età di voto risiedono in un paese europeo diverso da quello di origine. Tuttavia, secondo una nuova relazione pubblicata oggi dalla Commissione europea, soltanto il 10% di questi cittadini esercita il diritto di votare o di candidarsi alle elezioni locali del paese in cui risiede.
Nonostante la maggior parte dei paesi abbia recepito in modo soddisfacente la normativa dell’UE in materia, continuano ad esserci degli ostacoli: scarsa informazione ai cittadini e procedure troppo macchinose. Ad esempio, le condizioni imposte ai cittadini di altri Stati membri possono essere diverse da quelle cui sono soggetti i cittadini nazionali (come nel caso dell’obbligo di aver risieduto per un certo periodo nel paese al fine di poter esercitare il diritto di voto).
La Commissione vuole cooperare con le autorità nazionali, regionali e locali per individuare e risolvere le difficoltà che ancora impediscono ai cittadini di esercitare appieno i loro diritti elettorali. La proposta di proclamare il 2013 Anno europeo dei cittadini rappresenta una buona occasione per far conoscere meglio i diritti dei cittadini dell’UE. Saranno organizzati eventi mirati sulla cittadinanza dell’UE e sulle politiche rivolte ai cittadini e, nel corso dell’anno, la Commissione pubblicherà un seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione, che costituirà il piano d’azione per eliminare completamente gli ostacoli che tuttora impediscono ai cittadini dell’Unione di godere pienamente dei propri diritti.
La Commissione continuerà a vigilare sulla corretta attuazione della direttiva, aiutando gli Stati membri ad introdurre tutte le misure necessarie perché i cittadini si avvalgano pienamente dei loro diritti elettorali. Promuoverà inoltre le migliori pratiche per incoraggiare cittadini di altri Stati dell’UE a partecipare alla vita politica e istituzionale a livello locale. La libertà di movimento è il diritto più apprezzato derivante dalla cittadinanza dell’UE. Sono infatti sempre più numerosi gli europei che ne beneficiano trasferendosi in un altro Stato membro: secondo le stime nel 2009, erano 11,9 milioni i cittadini che vivevano in uno Stato membro diverso dal proprio, mentre nel 2010 erano 12,3 milioni di cui 8 milioni in età di voto.