Diritti umani delle persone migranti, al via il progetto Scudi (Foto di jifreire3 da Pixabay)

Rafforzare la protezione dei diritti umani delle persone migranti, superare le pratiche discriminatori di cui sono vittima, sviluppare “capacità di contenzioso strategico come strumento chiave per l’implementazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea nel contesto nazionale italiano”. Questi gli obiettivi del progetto SCUDI, la Scuola di diritti umani, promosso da Cittadinanzattiva e Cild ( Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili) e finanziato dalla Commissione europea. Si è già formata una rete di dieci organizzazioni europee impegnate nei soccorsi in mare mentre a settembre partirà la formazione di legali e attivisti.

 

Progetto SCUDI, credit Cittadinanzattiva

 

Diritti umani dei migranti, un progetto contro le discriminazioni

L’obiettivo del progetto è quello di “rafforzare la protezione dei diritti umani delle persone migranti in Italia, attraverso la costituzione di una rete di legali e di attivisti formati e attraverso una rete di organizzazioni impegnate a livello europeo nei soccorsi in mare”.

Saranno tre le attività principali della scuola di diritti umani SCUDI.

Uno è lo sviluppo di una piattaforma di conoscenza virtuale, accessibile al pubblico, che raccoglie e sistematizza informazioni utili per lo sviluppo delle competenze legali di avvocati, praticanti legali e persone attiviste dei diritti umani, per un’applicazione più ampia del contenzioso strategico e della Carta dei Diritti dell’UE.

Il progetto porterà inoltre alla formazione di 40 persone fra legali e praticanti legali e 30 attivisti per i diritti umani, con l’obiettivo di creare una rete di legali per istruire casi pilota su questioni strategiche e una rete di attivisti “sentinelle” dei diritti umani.

Ci sarà infine la creazione di una rete europea per il supporto legale alle Ong impegnate nei soccorsi in mare, in particolare per creare un sistema di allerta comune a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori dei soccorsi in mare e per l’organizzazione di contenziosi strategici di fronte alle Corti europee. Alla rete, che si è già costituita e che verrà presentata con Scudi a ottobre, aderiscono oggi le seguenti organizzazioni impegnate nei soccorsi in mare: Aditus Foundation – Pro Bono Unit (Malta), Alarmphone (Grecia), Front-lex (Grecia), JRS Malta (Malta), Open Arms (Spagna), Salvamento Marítimo Humanitario (SMH) (Spagna), SEA-WATCH (Germania), SOS Humanity (Germania), StraLi (Italia), UpRights (internazionale).

«Negli ultimi anni, in Italia, si sono consolidate politiche e pratiche discriminatorie che generano disuguaglianze e esclusione delle persone migranti o con background migratorio, con un impatto maggiore sui soggetti più vulnerabili, come i minori e le donne – dichiarano Laura Liberto Coordinatrice nazionale della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva e Arturo Salerni Presidente di CILD – La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e i meccanismi di ricorso previsti dal diritto dell’UE sono scarsamente conosciuti e applicati, nonostante vi siano molteplici ambiti di applicazione per la tutela dei diritti delle persone migranti».

Con il progetto SCUDI, proseguono, «miriamo a superare questa situazione di violazione sistematica dei diritti attraverso un’azione di empowerment e capacity building rivolta alle organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti delle persone migranti».


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