Ddl povertà è legge, UNC: bene, ma non basta. Il 78% dei poveri non sarà aiutato
Il Ddl delega sul contrasto alla povertà ha superato l’esame del Senato ed è diventato legge con 138 voti a favore e 71 contrari (21 gli astenuti). “Un passo avanti per venire in contro alle difficoltà delle famiglie. Impegno sociale priorità del Governo”: così ha tweettato il Premier Paolo Gentiloni. Con l’approvazione del Ddl sarà introdotto il cosiddetto reddito di inclusione per i nuclei familiari con i requisiti previsti dalla legge. Una misura che tra il 2017 e il 2018 sarà finanziata con 4 miliardi di euro grazie ai quali saranno aiutati circa 400 mila nuclei familiari.
Per beneficiare della misura sarà previsto un requisito di durata minima di residenza nel territorio nazionale. È previsto un graduale incremento del beneficio e dell’estensione dei beneficiari, da individuare prioritariamente tra i nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave, donne in stato di gravidanza, disoccupati di età superiore a 55 anni.
Attualmente il Sia (che diventerà Rei) è pari a 400 euro al mese che saranno elevati a circa 480 euro estendendo i requisiti di accesso.
“Bene, ma non basta”, commenta Massimiliano Dona di Unione Nazionale Consumatori, “Ricordiamo che il Ministro Poletti aveva chiesto di finanziare il provvedimento con 500 milioni aggiuntivi, mentre alla fine, nella legge di Bilancio sono stati stanziati appena 150 milioni, ossia poco più dei 97 milioni che il Governo vorrebbe concedere a garanzia della Ryder Cup di golf”, afferma Dona.
“Considerato che l’Italia nel 2015 ha raggiunto il record storico di 4 milioni e 598 mila individui in povertà assoluta, il 7,6% della popolazione residente, pari ad 1 milione e 582 mila famiglie, non è difficile immaginare che quanto stanziato escluderà dagli aiuti circa il 78% dei poveri certificati dall’Istat. Se a questo si aggiunge che il 39,9% degli italiani non può permettersi una spesa imprevista di 800 euro, il quadro è completo”, concludono dall’associazione.
Solita idiozia chi perde il lavoro e ha famiglia in automatica dovrebbe subentrare il reddito di cittadinanza non si deve aspettare che deve impoverirsi prima di accedervi si deve rispettare la dignità di ogni uomo
La stragrande maggioranza vorrebbe lavorare e non farsi dare la carità
Parecchi di questi signori non sanno che cos’è il dramma della disoccupazione VERGOGNA
Vorrei dire ancora tante cose ma mi fermo qui
Grazie e speriamo in Dio