Abbiamo superato ben oltre i 60 giorni post elettorali e siamo già alla fine della prima settimana di Governo. Ma la confusione sembra continuare, a discapito dei cittadini che aspettano misure concrete per affrontare uno dei momenti più difficili dal Dopoguerra. Infatti non si contano più gli inviti a fare presto. Il Segretario generale di Adiconsum Pietro Giordano chiede ai partiti di maggioranza che responsabilmente hanno formato il nuovo Governo, ma anche alle opposizioni, di abbandonare i rimasugli di una campagna elettorale ormai lontana nel tempo e di abbracciare gli interessi del Paese così come si fece ai tempi della lotta alla mafia ed al terrorismo. 
“Il pericolo di scontri sociali e quindi di un’involuzione totalitaria è più che reale – aggiunge Giordano – Bisogna da subito operare abbattendo l’alto livello di tassazione a carico dei consumatori e degli utenti e tagliare le spese improduttive dello Stato e delle amministrazioni locali, operando un più incisiva lotta all’evasione ed all’elusione fiscale.
Ecco le proposte concrete di Adiconsum:
  1. annullamento dell’IMU sull’unica casa e sulle proprietà di immobili d’impresa unici, di piccoli commercianti e artigiani, aumentando la tassazione sui grandi capitali immobiliari;
  2. revisione delle rendita catastali che creano iniquità tra immobili nei centro città rispetto agli appartamenti e le attività imprenditoriali di periferia;
  3. blocco dell’aumento dell’IVA. L’aumento della tassazione sui consumi in periodo di crisi ha dimostrato, basta pensare ai consumi di carburanti, sviluppa solo abbattimento dei consumi e calo delle entrate erariali;
  4. rifinanziamento immediato degli ammortizzatori sociali senza il quale oltre ad un ulteriore abbattimento dei consumi, produrrebbe una vera emergenza dell’ordine pubblico e una sempre più reale involuzione democratica del Paese;
  5. detassazione sulla nuova occupazione con conseguente incentivazione a creare occupazione e sviluppo dei consumi;
  6. vendita di almeno il 30% degli immobili pubblici, blocco di nuovi acquisti, e vendita delle aree demaniali. Aree e immobili spesso improduttivi, con costi enormi di manutenzione e che rendono poco o nulla alle entrate dello Stato. Aree che però devono essere vendute a blocchi, sterilizzando speculazioni che fanno si che si alienino le parti migliori e si conservino le aree a basso o reddito nullo;
  7. si incentivino fiscalmente le produzioni e le azioni a basso impatto ambientale che sviluppano reddito d’impresa e occupazione, come l’isolamento e l’efficienza energetica delle abitazioni (detassazione del 55% che va prorogata e stabilizzata) o come, ad esempio, la ristrutturazione e la creazione dei deputatori e della rete idrica nazionale, veri strumenti di inquinamento e di perdita di risorse idriche.
Per far ciò è necessario recuperare risorse, continua Giordano, senza aumentare la tassazione:
  • si tagli la spesa pubblica improduttiva, centralizzando i centri di costo e eliminando i tanti Consigli Provinciali accorpando anche i piccoli comuni ed eliminando, così, bende e prebende per i tanti politici trombati e non;
  • si riqualifichino i dipendenti delle province e dei piccoli comuni specializzandoli alla lotta all’evasione fiscale, realizzando una vera e propria task forse capace di “scovare” sul territorio i piccoli evasori legati al gioco d’azzardo, all’evasione delle tasse attraverso scontrini fiscali e fatture, ecc;
  • si riformi il Parlamento, dimezzando la composizione della Camera e realizzando un senato delle Regioni;
  • si eliminino le municipalizzate improduttive, fonte spesso di sprechi, corruzione e clientelismo;
  • si riorganizzino, anche attraverso una programmazione a medio e lungo termine, gli investimenti della Cassa Depositi e Prestiti e  i Fondi Europei troppo spesso inutilizzati o parzialmente utilizzati;
“Queste ed altre soluzioni di tagli improduttive possono essere realizzati se ci sarà la volontà politica e si sterilizzeranno qualche lobby che poco o nulla, spesso ha a che fare col bene del Paese”.

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