Editoria e farmacie sono i principali ambiti su cui è intervenuto oggi il Governo riunito in Consiglio dei Ministri. E’ stato, infatti, approvato un decreto legge che ridisegna l’accesso per le imprese editrici di quotidiani e periodici ai finanziamenti pubblici.
Sono 4 le novità principali:

  1. si aumenta il rapporto tra distribuzione e vendita; per le testate nazionali passa dal 15% al 30%, per quelle locali dal 25% al 35% (meccanismo mirato a far diminuire i costi di distribuzione e stampa, spingendo le imprese a rendere più efficiente la propria rete distributiva).
  2. si pongono fin da subito (contributi erogati nel 2013) alcuni limiti ai costi ammissibili per calcolare l’importo del contributo statale. I costi ammessi sono solo quelli fondamentali di produzione e quelli relativi ai livelli effettivi di vendita. Il contributo “variabile” viene calcolato esclusivamente sulle copie vendute. Si escludono dal computo le copie diffuse in blocco e tramite “strillonaggio”. Inoltre, non sono più ammessi al calcolo del contributo le spese per materiali di consumo e promozionali e, in particolare, consulenze e “service”. Saranno rimborsati nella misura del 50% i costi relativi a giornalisti, personale, stampa, distribuzione.
  3. per accedere al contributo l’impresa deve risultare in regola con gli adempimenti tributari verso lo Stato.
  4. i criteri per il calcolo dei contributi sono applicati anche ai giornali organi di partito e assimilati.

Per le testate online è previsto un sostegno di durata biennale, a condizione che si rispettino effettivamente la propria periodicità e accessibilità (in digitale) anche a titolo oneroso. Il contributo consiste nella copertura del 70% dei costi e nella corresponsione di 0.10 euro per ciascuna copia venduta in abbonamento. È inoltre previsto un credito d’imposta di cui beneficeranno i punti di vendita che aderiranno ad una rete informatica che consentirà, tra l’altro, una maggiore efficienza delle imprese editoriali, attraverso la tracciabilità delle vendite e delle rese dei giornali.
Il Consiglio dei Ministri ha anche approvato un disegno di legge delega che prefigura un nuovo sistema di sostegno all’editoria, a partire dal 2014, che tenga conto della trasformazione verso il digitale. I criteri direttivi del disegno di legge sono: configurare una gamma di possibili incentivi coerenti con l’attuale situazione del mercato editoriale. Sostenere l’innovazione, e in particolare le start up e le iniziative editoriali che puntano alla multimedialità, al fine di modernizzare e sviluppare il settore. Viene istituita una Commissione per ridefinire i soggetti editoriali meritevoli di sostegno pubblico, in particolare alto valore culturale, politico-sociale, e tradizione a livello locale. Viene istituito un Registro delle riviste di alta cultura. Si favorisce, con attività di comunicazione e promozione, la diffusione della lettura, in particolare tra i giovani.
Passando alle farmacie il CdM ha approvato uno schema di disegno di legge per superare alcuni dubbi interpretativi e di applicazione del decreto “Cresci Italia”. Rispetto ai 4 problemi emersi sono state date le seguenti precisazioni:

  1. per farmacie soprannumerarie si intendono solo quelle aperte in base al criterio “topografico” o “della distanza”;
  2. viene eliminato il limite dei 40 anni d’età per la partecipazione al concorso in forma associata;
  3. sul limite dell’età pensionabile per la direzione di farmacie private vengono escluse le farmacie rurali e, per tutte le altre, viene differita nel tempo l’entrata in vigore.
  4. si fa chiarezza sulla procedure da seguire per il farmacista che intenda trasferire una farmacia in un altro locale e, al tempo stesso, abroga la disposizione sul “decentramento” delle farmacie che, quando era in vigore l’istituto della pianta organica, consentiva al farmacista di spostare il proprio esercizio in un nuovo insediamento abitativo, in attesa della revisione del Comune.

Il consiglio dei Ministri ha poi approvato alcuni schemi di decreto legislativo che danno attuazione alla normativa comunitaria. Il primo attua la direttiva comunitaria in tema di assistenza reciproca in materia di recupero dei crediti risultanti da dazi, imposte e altre misure. Il secondo recepisce le norme europee in tema di utilizzo sostenibile dei pesticidi a tutela della salute umana e dell’ambiente. L’obiettivo è quello di promuovere un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, incentivando l’utilizzo di coltivazioni con un impiego ridotto o nullo di queste sostanze, e di ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente derivanti dall’utilizzo di prodotti impiegati per combattere i parassiti delle piante coltivate sia in ambito agricolo che extragricolo. Viene quindi introdotta una specifica disciplina sull’uso di tali prodotti, che va ad integrare una serie di misure già attuate nel nostro Paese.


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