Tutta colpa di un contraccettivo che anzicchè risolvere qualche problema sembra averne creati tanti e anche molto gravi. Ad essere sotto accusa è il sistema di contraccezione permanente “Essure”, prodotto dalla Conceptus Inc., un’azienda sussidiaria della Bayer, approvato in Europa e negli Stati Uniti nel 2002.

Nel periodo di tempo in cui è stato sul mercato Essure potrebbe essere stato impiantato a circa 7000 donne italiane, in alternativa all’operazione chirurgica quale metodo contraccettivo permanente ed irreversibile. Il contraccettivo veniva inoltre rimborsato al 100% dal Servizio Sanitario Nazionale.

Dal momento dell’immissione in commercio, tuttavia, moltissime donne hanno lamentato gravi effetti collaterali seguiti all’impianto, dalla perforazione delle tube di Falloppio e dell’utero alle emorragie e gravidanze indesiderate, arrivando in un numero rilevante di casi alla rimozione chirurgica del dispositivo.

A seguito di tali complicanze il Ministero della Salute ha richiesto, attraverso un avviso di sicurezza, di procedere in via precauzionale al tempestivo richiamo di tutte le unità ancora presenti presso le strutture sanitarie sul territorio nazionale.

La Bayer, dal canto suo, ha cessato nel 2017 la vendita e la distribuzione di Essure, con la motivazione di un calo delle richieste.

A portare alla luce il caso è il Codacons che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e ha deciso di scendere in campo a tutela delle donne che hanno fatto ricorso al contraccettivo Essure, mettendo a disposizione uno staff medico-legale per valutare le dovute azioni da intraprendere a loro tutela e finalizzate ad ottenere il risarcimento dei danni subiti, anche in relazione ai rischi sanitari corsi.


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