Cittadinanza europea, Relazione 2017: tanti diritti ma molti ancora sconosciuti
“Vogliamo far sì che i cittadini conoscano meglio i loro diritti connessi alla cittadinanza dell’Unione e possano esercitarli più agevolmente”. Così si è espressa la Commissaria europea per la Giustizia, Vĕra Jourová ieri durante la presentazione della terza relazione sulla cittadinanza dell’Unione in cui sono valutati i progressi registrati dal 2004 su questo argomento.Secondo l’Eurobarometro del dicembre 2016, quattro europei su cinque attribuiscono particolare importanza al diritto di libera circolazione che consente loro di vivere, lavorare, studiare e intraprendere un’attività economica in qualsiasi parte dell’UE. Inoltre, l’87% degli europei è consapevole della propria cittadinanza sebbene abbiano poca consapevolezza sui diritti che ne derivano. Una mancata consapevolezza significa tuttavia che i cittadini dell’UE non esercitano pienamente il proprio diritto di voto alle elezioni europee e locali e che molti di essi non sanno di poter beneficiare di protezione consolare presso le ambasciate degli altri Stati membri.
“La cittadinanza dell’Unione comporta diritti e libertà importanti e consente anche una partecipazione democratica e attiva al processo decisionale dell’UE”, ha continuato la Commissaria.
La Commissione europea garantisce che i diritti derivanti dalla cittadinanza dell’UE siano una realtà per i cittadini. Dal 2010 riferisce ogni tre anni sulle principali iniziative adottate per promuovere e rafforzare la cittadinanza europea. Le relazioni si basano sul feedback dei cittadini, sulle petizioni presentate e sui dialoghi diretti tra i Commissari e i cittadini. Nel 2015 la Commissione ha organizzato una consultazione pubblica e due sondaggi, incentrati sulla cittadinanza dell’UE e sui diritti elettorali, i cui risultati sono stati tenuti in considerazione nella relazione 2017 sulla cittadinanza dell’Unione.
La relazione quest’anno è incentrata su quattro temi: promuovere i diritti connessi alla cittadinanza dell’UE e i valori dell’Unione; aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’UE; semplificare la vita quotidiana dei cittadini dell’Unione; rafforzare la sicurezza e promuovere l’uguaglianza. Per conseguire questi obiettivi la Commissione propone di organizzare una campagna informativa sui diritti connessi alla cittadinanza dell’Unione per aiutare i cittadini a comprenderli meglio; promuovere l’impegno volontario: il corpo europeo di solidarietà, lanciato il 7 dicembre 2016, dà infatti ai giovani la possibilità di acquisire un’esperienza preziosa dimostrando al tempo stesso solidarietà con chi ne ha bisogno; uno “sportello digitale unico” per offrire ai cittadini un agevole accesso online ai servizi di informazione, assistenza e risoluzione dei problemi su un’ampia gamma di questioni amministrative; intensificare i dialoghi con i cittadini e il dibattito pubblico, per scambiare opinioni con i cittadini dell’UE e far sì che comprendano meglio l’incidenza dell’Unione sulla loro vita quotidiana; promuovere le migliori pratiche per aiutare i cittadini a votare e a candidarsi alle elezioni, specialmente in vista delle elezioni del 2019.
“In tempi di nazionalismo e xenofobia crescenti occorre ricordare da dove arrivano i diritti fondamentali dei cittadini europei. Non dobbiamo darli per scontati, dobbiamo invece continuare a sostenerli e a difenderli”, ha dichiarato il Commissario Ue per Così il Migrazione e Affari interni. Dimitris Avramopoulos. “L’Unione europea esiste per e attraverso i cittadini europei. Per garantire che i cittadini dell’Unione possano godere pienamente di questi diritti e di queste libertà a fronte delle sfide transnazionali in aumento, continueremo ad impegnarci per rafforzare la sicurezza nell’Ue e la protezione delle nostre frontiere esterne comuni”.