Sfide pericolose lanciate sul web tra giovanissimi, il più delle volte sotto forma di selfie da fare in condizioni di estremo pericolo. È la nuova moda che impazza sul web e sui social a opera di adolescenti che si filmano o si fotografano mentre compiono veri e propri atti di autolesionismo che culminano il più delle volte in tragedia. Lo denuncia, tra gli altri, anche il Movimento Difesa del Cittadino, che ha deciso di lanciare una survey su internet che, partendo dal monitoraggio dei social, ha come obiettivo quello di denunciare alle autorità tutti i siti che istigano al suicidio o a cogliere le varie “sfide”.

L’ultima si chiama “eraser challenge” e ha origine da una scuola americana del North Carolina. Consiste nello strofinare fortemente una gomma da cancellare sulla pelle e fotografare gli effetti per poi diffonderli in Rete. In passato c’è stato anche chi ha colto la “fire challenge”, scegliendo di darsi fuoco davanti ai propri amici. Dalla moda del “blue whale”, diffusa nel Regno Unito che consiste in una serie di tappe che vanno dall’incisione sul corpo della sagoma di una balena azzurra al lanciarsi dall’edificio più alto, a quella del “Salt and Ice challenge” che, attraverso l’utilizzo di sale e ghiaccio, provoca ustioni di secondo e terzo grado sulla pelle e danni ai nervi. La Russia conta già 130 morti, ma il numero potrebbe salire anche in altri Paesi.

“In Francia le autorità sono già intervenute con una campagna di informazione e noi crediamo che sia opportuno accendere i riflettori su un fenomeno che sta crescendo in modo allarmante e che potrebbe coinvolgere da un giorno all’altro i nostri figli senza che i genitori se ne rendano conto – commenta il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo. “In Italia, come testimoniano le recenti cronache, abbiamo già due morti, quelle di un quindicenne in provincia di Brescia e di un ventenne a Napoli”. Non è la prima volta che l’associazione interviene in favore dei giovani. MDC infatti è già promotore di progetto contro atti di bullismo come Generazioni Connesse che nasce con l’obiettivo di far sì che gli adolescenti usino internet e i social in maniera più sicura e responsabile. Lo scopo è quello di evitare che si verifichino nuovamente casi di bullismo online così gravi da portare al suicidio.

 

di Ludovica Criscitiello


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