Il voto del Parlamento Europeo sull’Accordo Ceta con il Canada è una eccellente notizia che apre prospettive per l’ulteriore rafforzamento delle relazioni economiche commerciali tra il Canada, da un lato, e UE e Italia dall’altro”: così il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda commenta il via libera del Parlamento europeo all’accordo di libero scambio fra Ue e Canada.

cetaProsegue Calenda: “I vantaggi per il nostro Paese saranno numerosi e importanti:  accesso al mercato agroalimentare per i prodotti sensibili (ad iniziare dai formaggi che godranno di una quota aggiuntiva);  eliminazione dei dazi ad valorem sui prodotti a base di zuccheri o cacao, pasta e biscotti, frutta e verdura;  eliminazione tariffaria e rimozione di altre importanti barriere tariffarie per vini e liquori;  più in generale, abbattimento di dazi su beni di rilievo per il nostro export come macchinari industriali (fino al 9,5%), mobili (fino al  9,5%), calzature (fino al 20%); riconoscimento (sebbene con alcune differenze di trattamento) per 41 IIGG italiane (su un totale di 171 europee), un risultato straordinario se si considera la differenza di approccio al tema delle IIGG e dei marchi registrati da cui era partito il negoziato;  Regole di Origine basate sugli standard europei che favoriranno le nostre esportazioni; accesso all’80% del mercato degli appalti pubblici nei settori energia e utilities, l’accesso più ampio mai concesso dal Canada ad un paese terzo ed altro ancora”.

Il Ceta è contestato da ampie fette della società civile che temono un abbassamento degli standard di protezione dell’ambiente, della salute pubblica e dei diritti sociali e una vera e propria deregolamentazione. Per Calenda non sarà così. Il Ministro rivendica che non ci sarà “alcun impatto sul nostro diritto a regolare” e non ci saranno abbassamenti degli standard: “In materia di Standard fito-sanitari e salute dei consumatori, l’equivalenza degli standard canadesi con quelli europei rappresenta una facoltà vincolata all’oggettiva capacità di dimostrare l’effettiva corrispondenza del livello di protezione assicurato dagli standard europei: l’abbassamento degli standard non è mai stato previsto ed, anzi, il futuro degli accordi commerciali è proprio quello di ottenere un loro innalzamento”.

Parole di apprezzamento vengono anche per il meccanismo previsto dal Ceta per la protezione degli investimenti e la risoluzione delle controversie fra investitori e Stati, che rappresenta uno dei temi più contestati dalla società civile. Per il ministro dello Sviluppo economico “il Ceta è il primo accordo commerciale che prevede un nuovo meccanismo di risoluzione delle dispute fra investitore e Stato basato su un sistema di Corti che salvaguarda del diritto degli Stati di regolamentare, migliora i sistemi di  attivazione e funzionamento dei Tribunali Arbitrali con clausole più severe nella selezione degli arbitri ed una maggiore trasparenza nelle procedure, chiarisce il rapporto tra ICS e tribunali nazionali, stabilisce un percorso verso la creazione di un Tribunale Internazionale per gli Investimenti”.


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